Il movimento Fridays for Future e organizzazioni come Extinction Rebellion hanno mobilitato milioni di persone in tutto il mondo, primi fra tutti gli studenti, per rispondere alla crisi climatica.
Affrontare la crisi climatica dovrebbe essere importante per tutte le istituzioni, ma le Università hanno un ruolo più importante di molte altre. Sono la chiave per dotare la prossima generazione delle conoscenze, competenze, attitudini e valori necessari per affrontare la crisi climatica.
Educazione allo sviluppo sostenibile
L’educazione ha un ruolo importante nella promozione del pensiero critico, per rendere le persone politicamente consapevoli e attive. L’apprendimento può anche plasmare obiettivi comuni, in questo caso verso uno sviluppo sostenibile, e quando un numero sufficiente di persone agisce in base ai propri valori, si raggiunge un punto di svolta che porta ad agire un numero ancora maggiore di persone.
Educazione allo sviluppo sostenibile significa adottare un approccio più olistico all’educazione con l’obiettivo di creare un mondo migliore per questa generazione e per quelle future, per tutti gli esseri viventi sul pianeta. Incorpora sfide ambientali chiave come il cambiamento climatico in materie come la matematica, le scienze e l’arte, e comporta la modifica del processo di insegnamento-apprendimento per un approccio più onnicomprensivo. Gli studenti sono così in grado di mettere in relazione ciò che imparano in classe con le loro azioni di vita reale, e saranno sempre più in grado di prendere l’iniziativa nel cambiare i comportamenti e adottare stili di vita sostenibili.
Un’educazione che sia per tutti
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile promuovono l’educazione allo sviluppo sostenibile nel target 4.7, che mira a garantire che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile entro il 2030.
I giovani provenienti da ambienti con una conoscenza più debole della protezione ambientale possono beneficiare dell’inclusione dello sviluppo sostenibile nei curricula scolastici. Tuttavia, questo beneficio si applica solo a chi ha accesso al sistema di istruzione formale. Nel 2018, il 17% dei bambini e dei giovani del mondo era ancora fuori dall’istruzione primaria e secondaria. La parità di accesso a un’istruzione di qualità rimane fondamentale e un aspetto critico dell’equità.
Nella Dichiarazione di Berlino sull’educazione allo sviluppo sostenibile, una conferenza mondiale virtuale tenutasi dal 17 al 19 maggio 2021, L’UNESCO ha richiesto che l’educazione allo sviluppo sostenibile sia una componente fondamentale di tutti i sistemi educativi a tutti i livelli entro il 2025. La nuova pubblicazione ha anche analizzato i piani educativi di quasi 50 paesi e ha scoperto che più della metà non fa riferimento al cambiamento climatico, mentre solo il 19% parla di biodiversità.
Laboratori proattivi nelle scuole come soluzione
Azioni devono essere suggerite, provate e messe in pratica nelle scuole come laboratori proattivi, al fine di responsabilizzare gli studenti. E potrebbero essere attuate riforme per rafforzare il legame tra i contenuti accademici e la responsabilità personale per rispettare e proteggere il pianeta da un lato e creare la consapevolezza del proprio potere di azione dall’altro.
Metodi di insegnamento attivi e coinvolgenti come le discussioni aperte sono importanti perché gli studenti sentono di poter partecipare al processo decisionale, il che li rende in grado di attivarsi per una gestione responsabile del pianeta.
Scritto da: Laura Persavalli
Fonti:
http://hdr.undp.org/
https://wwf.panda.org/wwf_news/?210950/Importance-of-Education-for-Sustainable-Development/
https://sdgs.un.org/goals/goal4
https://en.unesco.org/news/unesco-declares-environmental-education-must-be-core-curriculum-component-2025-0
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I bombi, tra i più importanti e minacciati impollinatori. Un tempo di caos climatico.
Secondo uno studio del 2019, oltre il 40% delle specie di insetti sono a rischio di estinzione, soprattutto falene e farfalle, impollinatori come le api, e scarabei stercorari. Tra quelli più a rischio vi sono i bombi.
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