L’America Latina è una delle aree del mondo maggiormente colpite dalla deforestazione, con una perdita netta di foreste native pari a 2,6 milioni di ettari nel solo decennio 2010-2020. Per questo è anche l’area del mondo dove zeroCO2 sta concentrando i maggiori sforzi, con lo sviluppo dei propri progetti di riforestazione ad alto impatto sociale.
Partiti dal Guatemala e passando per il Perù, siamo arrivati nella Patagonia Argentina, dove abbiamo dato vita ad un nuovo importante progetto in uno dei principali ecosistemi forestali del paese nonché una delle foreste più a sud del pianeta.
Perché in Argentina?
L’Argentina si trova in una situazione di emergenza forestale.Le ragioni principali sono legate allo stile di vita consumistico con diete sbilanciate, all’aumento della popolazione, e la conseguente necessità di terreni agricoli per produrre sempre maggiori quantità di cibo tramite l’agricoltura e l’allevamento di tipo industriale. Secondo i dati del 2014 dell’IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, il 4,3% del fenomeno di deforestazione a livello globale si verifica in Argentina.
Tra il 1990 e il 2015 si sono persi oltre 7,6 milioni di ettari di foreste native, con una media perdita media di circa 300.000 ettari all’anno. Distruggendo gli alberi, la deforestazione genera enormi emissioni di CO2 (nel paese pari al 15% per cento delle emissioni antropiche totali), che negli ecosistemi tropicali rischiano di innescare un circolo vizioso: più emissioni significano un clima più caldo, siccità e incendi più frequenti, che a loro volta aumentano il numero di alberi che soffrono o muoiono a causa delle condizioni climatiche estreme.
Sono proprio i devastanti incendi boschivi che hanno distrutto migliaia di ettari di foresta nella Patagonia argentina nel corso degli ultimi mesi.
Si stima che nei soli Gennaio e Febbraio del 2021 gli incendi abbiano provocato la perdita di oltre 40.000 ettari di foresta in Patagonia.
La nascita di un’importante collaborazione
Per tutte queste ragioni, abbiamo deciso di dare il nostro contributo.
A partire dal 2021 abbiamo dato avvio ad un’importante partnership con ReforesArg, una Fondazione argentina basata a Buenos Aires, fortemente impegnata nella lotta ai cambiamenti climatici e nella riforestazione. Grazie alla comunanza di valori e obiettivi tra le nostre realtà, abbiamo posto le basi per una solida e duratura collaborazione.
Insieme al nostro Partner lavoriamo per recuperare e riabilitare i boschi argentini degradati, realizzare una rigenerazione ecologica, coinvolgendo le comunità locali attraverso piantagioni collettive, valorizzando il ruolo dei vivai locali e preservando le foreste native.
Dove lavoriamo?
I progetti si concentrano nelle foreste andine della Patagonia, in particolare nell’area naturale protetta Reserva Provincial Naciente del Río Tigre, Parque Nacional Los Alerces, Cuenca del Río Tigre y Lago Cholila nella provincia di Chubut.
L’esistenza e la salute della foresta andina e delle specie che contiene è a forte rischio a causa delle numerose minacce derivanti dalla riduzione delle fonti idriche disponibili, l’aumento delle temperature, la sostituzione della foresta con arbusti e praterie e dai numerosi incendi che stanno colpendo la zona.
Le Patagonia andina, oltre ad essere uno dei principali ecosistemi forestali del paese, ha inoltre un grande potenziale biofisico per lo sviluppo di progetti di mitigazione del cambiamento climatico. All’interno di questi ecosistemi, coesistono processi naturali molto particolari e specie endemiche estremamente importanti da un punto di vista ecologico e socio-culturale.
A Maggio 2021 siamo partiti con un primo progetto, piantando oltre 5.000 ciprés de la cordillera (Austrocedrus chilensis), una conífera autoctona che cresce in terreni poco profondi e pendii ripidi come le cime rocciose, svolgendo ruoli importanti come la protezione del suolo, la regolazione del ciclo idrologico e l’inquadramento paesaggistico dei paesi di montagna. La sua distribuzione più comune è sui pendii medi delle foreste andine, insieme alla specie coihue (Nothofagus dombeyi). Le specie appena piantate, così come tutte quelle che pianteremo insieme al nostro partner, vengono selezionate accuratamente sulla base criteri specifici legati alla biodiversità specifica della zona.
Le giornate di piantagione hanno visto il coinvolgimento di numerosi gruppi di persone volontarie che si sono unite alla nostra causa.
Ma questo è solo l’inizio.
Siamo pronti a spingere l’acceleratore, contribuendo sempre in maggior misura alla rigenerazione dell’habitat delle foreste della Patagonia argentina e alla sensibilizzazione e partecipazione attiva della comunità attraverso i nostri progetti.
Scritto da: zeroCO2
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Secondo uno studio del 2019, oltre il 40% delle specie di insetti sono a rischio di estinzione, soprattutto falene e farfalle, impollinatori come le api, e scarabei stercorari. Tra quelli più a rischio vi sono i bombi.
fai la tua mossa.
Sia per migliorare l’ambiente o generare impatto sociale, con zeroCO2 non puoi sbagliare: siamo un progetto sostenibile in tutti i sensi possibili.