Il 14 luglio 2021, la Commissione europea ha adottato il cosiddetto pacchetto Fit for 55, un insieme di proposte, nel quadro del Green Deal europeo, per rendere le politiche dell’Unione europea in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e fiscalità adatte a ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Raggiungere queste riduzioni nel prossimo decennio renderebbe l’Europa il primo continente climate-neutral al mondo entro il 2050.
Quali azioni per le foreste?
In questo quadro, la Strategia Forestale dell’Unione europea stabilisce azioni concrete per migliorare la quantità e la qualità delle foreste e rafforzarne la protezione, il ripristino e la resilienza agli estremi climatici e all’elevata incertezza causata dal cambiamento climatico. Queste azioni includono la protezione delle rimanenti foreste primarie dell’Unione, la definizione di obiettivi legalmente vincolanti di ripristino per le foreste, la creazione di sistemi di pagamento a proprietari e gestori delle foreste per la fornitura di servizi ecosistemici, e la piantumazione di 3 miliardi di alberi supplementari entro il 2030.
La Strategia Forestale incoraggerà, inoltre, la comprensione di ciò che sta accadendo nelle foreste migliorando il monitoraggio del loro stato e assicurando che i paesi dell’Unione sviluppino piani strategici adeguati.
Perché piantare 3 miliardi di alberi in più?
Nell’Unione europea, le foreste rappresentano circa il 38% della superficie totale. Tuttavia, eventi meteorologici estremi e la crescente domanda di servizi forestali guidata dalla bioenergia a base di legna hanno accelerato la perdita di copertura arborea nell’ultimo decennio.
L’espansione annuale delle foreste è quindi in diminuzione e piantare 3 miliardi di alberi in più è essenziale per aiutare a invertire questa tendenza.
Questi 3 miliardi di alberi in tutta l’Unione aumenteranno la resilienza delle foreste e il loro ruolo nell’invertire la perdita di biodiversità e nel mitigare le emissioni di CO2 e ci aiuteranno ad adattarci al cambiamento climatico.
Secondo il principio di addizionalità, l’impegno è quello di piantare 3 miliardi di alberi tra il 2020 e il 2030 in aggiunta a quelli che verrebbero piantati o che crescerebbero comunque in uno scenario business-as-usual.
Gli alberi aggiuntivi dovranno essere piantati e cresciuti nel pieno rispetto dei principi ecologici. Questo significa che l’albero giusto dovrà essere piantato nel posto giusto e per lo scopo giusto e richiederà un monitoraggio a lungo termine. In pratica, significa piantare il giusto mix di specie di alberi non solo nelle foreste, ma anche nelle aree agroforestali, agricole e urbane.
Trovare il giusto equilibrio con le foreste
La nuova strategia riconosce l’importanza delle foreste nella lotta contro il cambiamento climatico. Come sottolineano alcuni gruppi verdi, sarà però fondamentale non sovrasfruttare le foreste come fonti di bioenergia a base di legna, ma trovare il giusto equilibrio tra uso sostenibile e conservazione delle risorse forestali per tutti i benefici che esse ci offrono.
Il cambiamento climatico è la crisi che definisce il nostro tempo ed è importante costruire un nuovo modello in cui la natura sia un’alleata nel creare un futuro più giusto, più verde e più prospero. E’ per questo che le foreste sono parte fondamentale nella lotta alla perdita di biodiversità e alla crisi climatica.
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