Ieri, 4 ottobre, si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Habitat, ricorrenza istituita nel 1985 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e osservata ogni anno il primo lunedì di ottobre. L’evento si concentra sullo stato degli insediamenti umani e il tema di quest’anno è “Accelerare l’azione urbana per un mondo senza carbonio”.
Perché parlare di città?
Un habitat è un luogo dove un organismo fa la sua casa. I componenti principali di un habitat sono riparo, acqua, cibo e spazio. Un habitat è ha adeguato quando ha la giusta quantità di tutti questi elementi.
Forse non ci pensiamo molto, ma anche le città sono habitat, anzi sono diventate il nostro habitat primario. E lo scopo della Giornata Mondiale dell’Habitat è quello di riflettere sullo stato delle nostre città e sulla responsabilità che queste hanno nell’influenzare gli equilibri di tutti gli altri habitat del pianeta.
Le città, infatti, sono al centro delle azioni per mantenere l’obiettivo di 1,5 gradi a portata di mano, poiché sono responsabili di gran parte del cambiamento climatico. Oggi, le città rappresentano circa il 75% del consumo energetico mondiale e sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di gas serra. Questo è il motivo per cui il modo in cui queste sono pianificate, costruite e gestite, è fondamentale per ridurre le emissioni di carbonio. Ed è particolarmente importante considerando che si prevede che si aggiungeranno altri 2,5 miliardi di persone nei prossimi 30 anni, aumentando la percentuale di persone nelle aree urbane dal 55% di oggi, a quasi il 70% nel 2050.
Quali misure e azioni intraprendere?
Assicurare che le città in crescita siano compatte, ben pianificate e collegate, accessibili e con un uso diversificato del territorio, aiuterebbe a ridurre la loro impronta di carbonio e renderebbe la fornitura di servizi di base come la gestione dei rifiuti, i trasporti, l’energia, l’acqua e i servizi igienici più efficienti dal punto di vista delle risorse e finanziariamente accessibili.
Le aree pubbliche e verdi giocano un ruolo chiave nell’assorbimento del carbonio e nella regolazione della temperatura urbana. Inoltre, controllare l’espansione urbana ridurrebbe lo stress sugli ecosistemi, promuovendo una coesistenza equilibrata tra insediamenti umani e natura.
Anche gli investimenti sono di vitale importanza. Le città, in collaborazione con i governi nazionali, possono attrarre investimenti, ad esempio, per reti energetiche ed edifici smart attraverso politiche e incentivi. Come riportato da UN-Habitat, si stima che due terzi della popolazione globale viva in paesi in cui le fonti rinnovabili sono più competitive dell’energia generata da combustibili convenzionali e che le emissioni di gas serra dalle città possano essere ridotte di quasi il 90% entro il 2050 usando misure di mitigazione tecnicamente fattibili e ampiamente disponibili.
Un’opportunità per scegliere bene
La Giornata Mondiale dell’Habitat fornisce un’opportunità internazionale per aumentare la consapevolezza sulla responsabilità che le città, e il modo in cui vengono sviluppate, hanno verso tutti gli altri habitat. Infatti, se tra i nostri edifici e strade risiedono le principali cause del cambiamento climatico, gli effetti si ripercuotono su tutto il pianeta.
È necessario spingere a un cambiamento decisivo, attraverso discussioni, campagne e soprattutto azioni definitive scegliendo le alternative più sostenibili disponibili e abbandonando le cattive abitudini legate ai combustibili fossili e alla crescita sfrenata. Le persone di oggi sono responsabili dell’habitat delle generazioni future.
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