Ormai più di due mesi fa, l’invasione russa dell’Ucraina sconvolgeva il nostro pianeta. Ancora oggi, bombardamenti, invasioni e assalti proseguono, con più di 6 milioni e mezzo di sfollati. Le stime sulle perdite umane sono purtroppo ancora incerte, ma ciò che è certo è che a queste si aggiunge anche un’altra vittima, inconsapevole e costretta a subire passivamente gli orrori della guerra: l’ambiente.
ECOCIDIO, UN CRIMINE SILENZIOSO
Parlare di ecocidio in questo contesto potrebbe sembrare insensato o irrispettoso, eppure sappiamo bene che tutto ciò che ha a che fare con l’ambiente ha un legame molto stretto con le vite umane, anche la sua distruzione.
L’esempio più chiaro l’abbiamo percepito con l’attacco della centrale nucleare di Zaporizhzhya, il 4 marzo scorso. La paura di ripetere un disastro nucleare come quello di Chernobyl ha preoccupato anche la popolazione europea: il passato ci insegna che un qualsiasi disastro ambientale lontano o vicino a noi, avrà comunque un piccolo o grande impatto anche sulla nostra vita.
‘’Adesso si contano i morti per la guerra, ma poi conteremo molti più morti per inquinamento” : queste le parole di Daniele Baldi, referente della Società Italiana di Geologia Ambientale. Già prima dell’inizio della guerra, l’Ucraina presentava un prospetto industriale fortemente impattante sull’ambiente, che ora continua sempre più ad aggravarsi. Le industrie chimiche, i depositi di carburanti e i carri armati vengono bombardati, con una conseguente dispersione in ambiente di contaminanti quali gasolio, uranio impoverito e amianto. A peggiorare la situazione, in Ucraina l’amianto è stato utilizzato fino al 2020 come materiale da costruzione; è chiaro che ora, a causa della distruzione di migliaia di edifici, le sue fibre vengono disperse nell’ambiente con gravi conseguenze anche sulla salute umana.
Le sostanze inquinanti si diffondono dapprima nell’aria, dove vengono trasportate per lunghe distanze, ma anche nel terreno, attraverso il quale passano nella falda acquifera rendendo la maggior parte delle acque non più potabili. I terreni rimarranno invece non coltivabili per molto tempo, con la conseguente perdita di produzione di materie prime.
NESSUNA REGOLAMENTAZIONE SULL’INQUINAMENTO BELLICO
Grandi quantità di CO2 vengono rilasciate nell’atmosfera a causa degli spostamenti bellici via terra, mare e cielo: secondo alcune ricerche, si tratta almeno del 5% della CO2 globale. Oltre a ciò, manca ogni controllo sull’inquinamento dell’industria bellica: le emissioni militari infatti sono state del tutto escluse dal protocollo di Kyoto e dagli accordi di Parigi del 2015 e tuttora sono lasciate fuori dai negoziati delle conferenze sul clima.
“E’ molto difficile raccogliere dati sull’impatto climatico a causa della guerra. Tutte le informazioni sono riservate”, ha affermato Evgenia Zasyadko, coordinatrice della politica climatica per Ecoaction, un’organizzazione ucraina per la difesa dell’ambiente. “Non sappiamo cosa stia succedendo lì.”
DALLA NORMALITA’ ALLA DEVASTAZIONE, PER COLPA DI CHI?
Una volta cessate le ostilità, i tempi di bonifica saranno lunghi e molto costosi: sarà necessario mappare i centri di pericolo, i punti colpiti dalle armi e individuare i vari contaminanti.
Ancora una volta ci troviamo nella scomoda situazione di dover pagare le conseguenze delle nostre azioni, semplicemente perché non pensiamo prima a quali potrebbero essere, o perché decidiamo di non darci il peso che meritano.
Ancora una volta il nostro comportamento egoista ha delle ripercussioni sulla nostra terra, sulla nostra vita e sulla nostra salute. Il nostro mondo tollera comportamenti “scorretti” ma economicamente convenienti, che finiscono per alimentare guerre e distruzione. Dove prima regnava la normalità oggi abbiamo devastazione: la distruzione di Mariupol, gli edifici sventrati nelle città.
Siamo davvero sicuri che sia questo il mondo che i nostri figli meritano di abitare?
Scritto da: Martina Giagio
Fonti:
https://www.washingtonpost.com/politics/2022/04/19/war-ukraine-poses-environmental-risk-now-future-advocates-say/
https://www.huffingtonpost.it/economia/2022/03/30/news/costi_guerra_ucraina-9067122/
https://www.rainews.it/articoli/2022/04/la-guerra–una-tragedia-anche-per-salute-e-ambiente-04eb6f9a-540e-4111-b01d-1e51bd463492.html
https://www.repubblica.it/venerdi/2022/04/22/news/ambiente_gli_effetti_negativi_della_guerra_in_ucraina-346157749/
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