“zeroCO2 nasce come una piccola realtà, ma con molte potenzialità, frutto di tanti discorsi, progetti, sogni, insomma, tutto quello che si può immaginare quando si progetta qualcosa di innovativo. All’inizio con più desiderio ed entusiasmo che cose concrete, ma con la convinzione di contribuire non solo all’ambiente del nostro pianeta, ma anche con la gente del Guatemala rurale e di altri paesi che soffrono di emarginazione non solo economica, ma anche sociale, razziale e molte altre forme di esclusione, ma infine come dice una frase guatemalteca «echar una mano a nuestros hermanos».
In seguito, nel silenzio, abbiamo iniziato una pianificazione molto discreta di come sarebbero stati i vivai, di come avremmo consegnato gli alberi alle comunità locali, non sappiamo quante volte abbiamo dovuto discutere gli stessi argomenti!
Abbiamo iniziato il progetto con obiettivi per le nostre realtà accettabili, poi questi obiettivi sono cresciuti enormemente, e più persone si sono aggiunte al nostro team.
Per non dilungare la storia, poi è arrivata la pandemia. Però, anche con tutte le battute d’arresto che abbiamo affrontato sia in Italia che in Guatemala, il lavoro è stato fatto con lo stesso entusiasmo, se non maggiore.”
Questa riflessione di Virgilio Galicia, co-founder e responsabile operativo di zeroCO2, ci fa tornare indietro nel tempo, a quando zeroCO2 era ancora una piccola realtà ed il traguardo di piantare circa 180.000 piante, tra alberi da frutto e forestali, contribuendo così ad una sicurezza alimentare, economica ed ambientale nella regione del Petén in Guatemala, ci sembrava irraggiungibile.
Siamo riusciti a raggiungere un obiettivo per noi molto importante, e lo abbiamo fatto portando avanti il nostro progetto in maniera responsabile, sostenibile e trasparente.
Ora è il momento di lanciare un nuovo progetto di riforestazione ad alto impatto sociale, in un diverso paese, ma pur sempre rimanendo in America Latina… In Perù!
Il Perù è incredibile, la patria del meraviglioso popolo Inca! Ha tantissimi ecosistemi diversi ed eccezionali, tra questi c’è anche la Foresta Amazzonica, dove anche noi, con un bellissimo progetto, ci apprestiamo a dare un contributo.
Nella fattispecie la nostra missione si prefigge di ripristinare i paesaggi dell’Amazzonia Peruviana rafforzando le comunità amazzoniche, collaborando direttamente con i contadini e con le comunità indigene per rigenerare le foreste e migliorare congiuntamente le loro risorse e i loro mezzi di sussistenza. Sin dall’inizio ci siamo posti degli obiettivi, non tanto sulla quantità degli alberi ma soprattutto su come portare avanti il nostro progetto:
- Proteggendo, rigenerando e comprendendo la biodiversità dell’Amazzonia peruviana;
- Sostenendo i diritti, l’autonomia e la saggezza dei popoli indigeni;
- Diffondendo i mezzi di sussistenza sostenibili e catalizzando lo sviluppo rigenerativo.
Il nostro progetto si concentrerà nelle zone “cuscinetto” delle riserve nazionali e comunali dell’Amazzonia peruviana. Queste sono le zone di confine dove l’agricoltura può avere un effetto disastroso, ma, se portata avanti attraverso agricoltura biologica e gestione sostenibile del terreno, rigenerante sulla foresta.
Dove?
Abbiamo iniziato a piantare gli alberi nella zona della Riserva Nazionale di Tambopata, essa è infatti una delle aree protette più importanti e vulnerabili della regione di Madre de Dios, molto vicina all’Autostrada Interoceanica recentemente completata e al capoluogo regionale di Puerto Maldonado. La riserva ospita anche diverse comunità indigene. Non lo faremo solo in zona del Perù, ma anche a Loreto, dove è presente un’area protetta di recente creazione, situata tra la capitale regionale Iquitos e i confini tra la Colombia e il Brasile. Questa zona cuscinetto, Ampiyacu Apayacu, ospita diverse comunità native che rappresentano diversi gruppi etnici.
Le tipologie di alberi
Pianteremo, come nostro solito, diverse specie di alberi, che rientrano nei 3 macro-gruppi di nostra selezione: forestali, da frutto ed in via di estinzione.
In questo modo gli utenti che vorranno piantare un albero in Perù in collaborazione con zeroCO2, potranno scegliere la specifica specie che intendono piantumare all’interno di uno di questi tre gruppi.
La grande novità sarà che insieme ai nostri partner raccogliamo sementi storiche in via d’estinzione. Dopodiché le seminiamo nei vivai dove germoglieranno e cresceranno fino ad essere trapiantate. In questo modo recuperiamo, conserviamo e valorizziamo la biodiversità nella foresta più grande del mondo!
Vorremmo terminare questo articolo del nostro blog iniziato con una citazione, con un’altra citazione. Questa volta ci permettiamo di “prendere in prestito” una parte del testo di una canzone di Francesco De Gregori, La Storia:
“La storia siamo noi,
nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare. […]”
Tutti insieme potremo raccontare la nostra storia bellissima, e chissà cosa dirà Virgilio quando porteremo nuovamente il nostro progetto di riforestazione, ad alto impatto sociale, in un diverso paese del nostro splendido pianeta, speriamo ne sarà felice!
zeroCO2. Un mondo
intero di storie.
Non parliamo solo di alberi, ma di comunità, innovazione e storia. Ascolta ciò che abbiamo da dire.
Non è giusto: il Podcast che denuncia le ingiustizie sociali
Non è giusto è il podcast di Andrea Pesce che storie di abusi, ingiustizia e privilegi che ci circondano e vediamo ogni giorno, ma che non ci indignano.
fai la tua mossa.
Sia per migliorare l’ambiente o generare impatto sociale, con zeroCO2 non puoi sbagliare: siamo un progetto sostenibile in tutti i sensi possibili.