Gli incendi sono fenomeni naturali e sono essenziali per mantenere la dinamica di alcuni ecosistemi, ma il riscaldamento globale e l’attività umana stanno facendo aumentare la frequenza e l’intensità degli incendi.

Un periodo di record di calore

Nel 2019 l’Amazzonia ha affrontato il terzo incendio più grande mai registrato, mentre intense fiammate hanno infuriato in Indonesia, Nord America e Siberia, tra le altre regioni. Nel 2020 la California ha vissuto la sua peggiore stagione di incendi da quando sono iniziate le registrazioni moderne. Gli stati dell’Oregon e di Washington hanno visto un picco nei grandi incendi nel 2020.

Il 29 giugno 2021, nella città di Lytton, in Canada, la temperatura ha raggiunto i 49,6°C, battendo il record nazionale per il terzo giorno di fila. In questo momento 12 stati americani stanno combattendo 71 incendi attivi. L’incendio di gran lunga più grande continua a essere il Bootleg nel centro-sud dell’Oregon, che ha devastato un’area più grande di New York City. Mentre il numero di acri bruciati in California quest’anno sta eclissando il numero in questo periodo dell’anno scorso, che aveva già stabilito un record statale – 4,1 milioni di acri bruciati alla fine del 2020.

Il cambiamento climatico e la cella di Hadley

Gli scienziati del clima hanno messo in relazione la crescente incidenza e intensità degli incendi con l’aumento delle temperature globali. Un’analisi del 2020 pubblicata su Natural Hazards and Earth System Sciences ha rivelato che il cambiamento climatico ha reso le condizioni per gli incendi senza precedenti del 2019-20 in Australia almeno il 30% più probabili.

Ulteriori analisi hanno dimostrato che il cambiamento climatico continuerà a guidare l’aumento della temperatura e dell’imprevedibilità delle precipitazioni in molte parti del mondo, il che significa che il numero di giorni con “tempo di fuoco” – condizioni in cui è probabile che gli incendi brucino – dovrebbe aumentare nei prossimi decenni. Secondo uno studio fatto da Carbon Brief, entro la metà del secolo, ci sarà un aumento del 35% nei giorni con un alto pericolo di incendio in tutto il mondo – se non vengono prese misure per affrontare il cambiamento climatico. Le regioni che probabilmente vedranno i maggiori incrementi includono gli Stati Uniti occidentali, l’Australia sud-orientale, il Mediterraneo e l’Africa meridionale.

I ricercatori hanno dimostrato che il riscaldamento globale sta espandendo un modello di circolazione atmosferica noto come la cella di Hadley. Questa circolazione è causata da aria calda all’equatore che sale e si diffonde verso i poli, dove comincia a raffreddarsi e a scendere, formando zone di alta pressione. In aree come Australia e California, questo processo crea la cosiddetta zona subtropicale, che a causa del riscaldamento globale è diventata più intensa, diminuendo le precipitazioni in autunno e inverno e favorendo e allungando, di conseguenza, le condizioni favorevoli per gli incendi.

L’importanza delle scelte di oggi

Come il Guardian ha pubblicato qualche giorno fa riassumendo i contenuti trapelati di un prossimo rapporto dell’IPCC “Il cambiamento climatico rimodellerà radicalmente la vita sulla Terra nei prossimi decenni. Questi impatti climatici devastanti stanno accelerando e sono destinati a diventare dolorosamente evidenti prima che un bambino nato oggi compia 30 anni. Le scelte che le società fanno ora determineranno se la nostra specie prospererà o semplicemente sopravvivrà nel 21° secolo“.

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