Riforestare sott’acqua, una sfida che portiamo avanti nel Mediterraneo per ricreare habitat perduti e sensibilizzare sull’importanza di difendere i nostri mari in collaborazione con Worldrise ONLUS.
LUOGO
Mar Mediterraneo
PRINCIPALI MINACCE
Aumento delle temperature marine, inquinamento e sovrasfruttamento ittico
ALBERI PIANTATI
Posidonia oceanica
PARTNER
Worldrise ONLUS
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Il Mediterraneo è uno dei mari più sfruttati al mondo.
Lo dice la FAO. Gli ambienti marini sono un’importantissima fonte di energia, cibo e lavoro per milioni di persone, ma le risorse naturali vengono spesso sovrasfruttate o non rispettate. Questo accade anche nel nostro mare.
Nel Mediterraneo, la temperatura superficiale dell’acqua ha raggiunto recentemente il massimo storico di 31°C e in alcune aree la concentrazione di microplastiche si avvicina ai 10 kg per km quadrato. La Posidonia oceanica è una specie vegetale esclusiva del Mediterraneo e negli ultimi 50 anni il 29% delle praterie è regredito proprio a causa delle attività umane e del loro impatto sull’ecosistema marino. Più Posidonia in mare significa fino a 14 litri di ossigeno rilasciato ogni giorno attraverso la fotosintesi per ciascun metro quadrato di prateria; ma significa anche più biodiversità nell’ecosistema marino, un freno all’erosione di coste e litorali, un impatto positivo sulle economie locali e un impegno concreto contro il cambiamento climatico.
Ridiamo vita alle foreste sommerse
Un’azione collettiva, dalla terraferma al mare.
Il nostro progetto di riforestazione marina si svolge in diverse aree nel Mar Mediterraneo. Collaboriamo con Worldrise ONLUS e con diversi enti locali per ripopolare i fondali marini costieri.
Crediamo che per risolvere problemi complessi come la salvaguardia dell’ecosistema marino servano un approccio sistemico e squadre multidisciplinari composte da istituzioni, esperti, tecnici e attivisti. Per questo collaboriamo con Worldrise Onlus che sviluppa progetti di conservazione e valorizzazione dell’ambiente marino con percorsi di sensibilizzazione, creatività ed educazione ed è al nostro fianco nella gestione del progetto a livello tecnico e scientifico. I.S.S.D. – International School of Scientific Diving collabora con noi per il trapianto delle talee di Posidonia, che posizioniamo insieme a sub professionisti. E poi ci sono aziende come la tua, che scelgono di sostenere questo progetto perché è una scelta giusta per l’ecosistema marino, per l’ambiente e pure per il tuo business.
Dalle talee alle praterie.
Il nostro lavoro inizia mappando i fondali ed effettuando un sopralluogo con sub specializzati per verificare che l’area selezionata e il substrato siano idonei.
Riforestare è un’attività già molto complessa sulla terra, figuriamoci a 10 metri di profondità.
Ecco tutti gli step che seguiamo per ripopolare una prateria di Posidonia oceanica nel mediterraneo:
*Raccogliamo le talee eradicate dalle mareggiate, senza intaccare praterie preesistenti.
Ossigeno per l’ecosistema marino.
Le praterie di Posidonia sono tra i più efficienti produttori di ossigeno tra gli ecosistemi marini. Si stima che una prateria di Posidonia possa produrre fino a 14 litri di ossigeno per metro quadrato al giorno.
I posidonieti sono habitat primari nel Mediterraneo e ospitano circa il 25% delle specie marine presenti nel nostro mare. La Posidonia non è un’alga, ma una vera e propria pianta con foglie nastriformi lunghe fino a 1 metro che catturano anidride carbonica e rilasciano ossigeno. Un ettaro di prateria può ospitare fino a 350 specie diverse, residenti o migranti, offrendo rifugio e nutrimento a crostacei, pesci e a numerose altre specie marine di grande importanza ambientale ed economica.
Praterie per mitigare le onde.
Le radici di Posidonia formano fittoni densi che intrecciano il sedimento marino, stabilizzando i fondali. La densità delle piante e dei loro steli rallenta il movimento delle onde, assorbendo parte della loro energia.
Questo riduce l’impatto delle onde sulla costa, prevenendo la perdita di sabbia e la degradazione delle spiagge. Oltre a proteggere la biodiversità, i posidonieti danno un importante contributo alla salvaguardia di spiagge e coste dall’erosione, grazie proprio alle radici e alle lunghe foglie a forma di nastro che mitigano l’azione delle onde. Le foglie di posidonia cadute e i residui organici delle piante contribuiscono a formare uno strato di sedimenti sul fondale marino. Questi sedimenti fungono da deposito naturale di sabbia e materiali, aiutando a mantenere e ripristinare le spiagge erose.
Amedeo Cavalleri, storyteller di zeroCO2.
I fondali del Mediterraneo cercano nuova vita.
Crea con noi la tua prima foresta sottomarina di Posidonia, oppure contribuisci a popolare un posidonieto già esistente.
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