Mari e oceani sono inondati da tonnellate di plastica ogni anno. Il nostro obiettivo è quello di rimuovere le reti da pesca abbandonate nei fondali del Mediterraneo per restaurare gli habitat e sensibilizzare sull’importanza della salvaguardia del mare. Lo facciamo in collaborazione con Marco e Andrea Spinelli.
LUOGO
Mar Mediterraneo – Palermo
PRINCIPALI MINACCE
Intrappolamento e morte fauna marina, distruzione habitat e inquinamento.
PARTNER
Marco & Andrea Spinelli
Il 20% della plastica presente in mare proviene dall’industria ittica, come attrezzi da pesca abbandonati e rifiuti delle navi.
Migliaia di metri quadrati di reti da pesca abbandonate ricoprono i fondali del Mediterraneo, soffocando gli ecosistemi marini.
Gli attrezzi da pesca utilizzati dalla comunità ittica sono in gran parte composti da plastica che causa danni irreparabili ad animali e vegetali.
Le reti da pesca abbandonate nei mari di tutto il mondo rappresentano circa il 10% dei rifiuti di plastica negli oceani.
OTS recupera Reti fantasma – Credit Marco Spinelli
zeroCO2 con Marco e Andrea Spinelli si propongono di recuperare reti fantasma dai fondali marini del Mediterraneo.
Le reti da pesca abbandonate, soffocando il fondale roccioso, non permettono ai pesci di trovare rifugio; tutte le fessure sono sbarrate dalle maglie delle reti che circondano le rocce. Ogni giorno, una grande quantità di specie di pesci continuano a essere catturate da queste reti e muoiono.
Ma quali sono gli obiettivi della missione per recuperare le reti fantasma?
Protezione della fauna marina:
Ripristino degli habitat marini:
Riduzione dell’inquinamento plastico:
Valutazione dell’impatto ambientale
Educazione e sensibilizzazione:
La reti fantasma individuate si trovano a Finale di Pollina, in provincia di Palermo. Tra i fondali di queste acque cristalline riposano delle reti da pesca abbandonate che hanno continuato a pescare, uccidere animali marini, soffocato e desertificato la zona.
Le fasi della missione:
Studio preliminare della mappatura del sito mediante l’utilizzo di un mini ROV (Remote Operate Vehicle) e di rilievi fotografici subacquei.
Prevediamo 6 immersioni condotte da 4 subacquei qualificati (Operatori Tecnici Subacquei e Scientific Divers) alla profondità di 30 metri.
Sollevamento reti: dopo aver liberato le reti incastrate, vengono usate boe di sollevamento o sistemi di verricelli per portare le reti in superficie.
Rimozione delle reti: le reti fantasma e gli altri rifiuti vengono rimosse dalla zona di recupero e trasportate a terra in modo sicuro.
Smaltimento rifiuti
Il progetto prevede lo studio scientifico dell’impatto ambientale redatto da Andrea Spinelli, biologo ed ecologo marino.
Nella valutazione dell’impatto ambientale dalle reti da pesca abbandonate sull’area di studio, verranno presi in considerazione i coralli come bioindicatori.
Marco Spinelli, documentarista e divulgatore ambientale
Contribuisci a recuperare reti fantasma dai fondali del Mar Mediterraneo.
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