Economia Circolare

I principi dell’economia circolare

• In un’economia circolare i prodotti sono disegnati appositamente per essere duraturi, facilmente riparabili e aggiornabili. La riparazione, il ricondizionamento e la rifabbricazione sono incentivati, riducendo così la necessità di produrre nuovi prodotti;
• Le risorse necessarie alla produzione vengono raccolte con processi sostenibili in cui gli sprechi e le inefficienze sono ridotte al minimo nell’economia circolare;
• Secondo il principio delle 3R – riduci, riusa e ricicla – l’economia circolare mira a ridurre la produzione di rifiuti.

Approfondimento

Il concetto di economia circolare mira a separare la crescita economica dal consumo eccessivo di risorse e dalla degradazione ambientale. Questo sistema economico si allontana molto dal classico modello lineare generato dalla rivoluzione industriale, con la nascita della produzione e del consumo di massa. Il modello lineare ha dominato il pensiero economico per la maggior parte del 20esimo secolo e ha cominciato a ricevere forti critiche intorno agli anni 50-60 con l’emergere di grandi movimenti per l’ambiente. Crescenti preoccupazioni per gli impatti dell’inquinamento, dei rifiuti e dell’esaurimento delle risorse misero in luce la necessità di modelli più sostenibili.
All’inizio del 21esimo secolo, l’architetto William McDonough insieme al chimico Michael Braungart coniò il concetto dalla “culla alla culla”, primo germoglio dell’idea di economia circolare resa ancora più popolare nel 2010 dalla Ellen MacArthur Foundation.
Negli scorsi due decenni, l’economia circolare ha ottenuto un riconoscimento globale sia da parte dei governi con nuove proposte legislative come il Circular Economy Package adottato dall’Unione Europea nel 2015 che dalle aziende. L’economia circolare si propone come un approccio critico per affrontare le sfide ambientali, la scarsità di risorse e la gestione dei rifiuti, resi ancora più urgenti nel contesto della crisi climatica.