Green Bond

Curiosità sui Green Bond

• Il primo green bond del mondo, inventato dall’Italiano Aldo Romani, è stato emesso dalla Banca europea degli investimenti il 4 luglio 2007;
• L’Associazione internazionale dei mercati e dei capitali (Icma) ha prodotto i Green Bond Principles, ovvero l’elenco delle caratteristiche che un’obbligazione deve rispettare per essere definita green;
• I primi green bond a livello globale sono stati emessi da organismi sovranazionali. Successivamente sono entrate in gioco anche le obbligazioni emesse da compagnie private come Enel e IntesaSanpaolo in Italia.

Approfondimento

Rispetto alle obbligazioni tradizionali, i green bond prevedono una selezione del progetto da finanziare sulla base di criteri di impatto ambientale. Inoltre, I proventi dell’obbligazione devono essere vincolati a tale progetto e depositati su un conto vincolato o  trasferiti su un portafoglio tracciato dell’emittente dell’obbligazione. Annualmente viene prodotta la rendicontazione dell’uso dei proventi per indicare i progetti per cui sono usati. Infine, diversamente da un’obbligazione tradizionale, i green bond prevedono che ci sia una revisore esterno che certifichi documenti e obiettivi.
Tutte queste misure servono per garantire che questi strumenti finanziari vengano usati realmente per finanziare progetti benefici per l’ambiente e muovere così dei passi lungo la strada della transizione ecologica.
Tuttavia, i Green Bond Principles stabiliti dall’Icma sono una forma di autoregolamentazione che non prevede sanzioni per un emittente che non li rispetti al di là di danni alla sua reputazione. La Commissione Europea ha elaborato degli standard appositi per i “green bond UE” che diversamente da quelli Icma prevedono anche un albo dei certificatori. Il revisore esterno che fornisce la “second opinion” su un’obbligazione verde deve essere iscritto a un apposito registro gestito dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma).