Proviamo a spiegare cosa intendiamo con riforestazione ad alto impatto sociale

Un quadro complesso

La crisi climatica che stiamo vivendo è un fenomeno complesso, è causa e conseguenza di molti fattori spesso fortemente legati tra loro e altre volte meno. L’uomo con le sue azioni è una delle principali cause di questa crisi.
Il riscaldamento globale è provato essere legato all’aumento di concentrazione di gas a effetto serra nell’atmosfera, dovuto alla crescente domanda di energia che dalla prima rivoluzione industriale ha spinto le società umane verso un rapporto completamente diverso con l’ambiente, rispetto a come storicamente erano abituate.

Oggi numerosi studiosi sostengono che questo mutato rapporto tra uomo e ambiente testimoni l’ingresso in una nuova era geologica chiamata Anthropocene, che va a sostituire la precedente l’Olocene, iniziata circa 12000 anni fa. Senza perderci in questioni eccessivamente tecniche è evidente che, la soluzione a questa crisi climatica deve puntare a risolvere l’enorme fallimento insito nel nostro modello di sviluppo, che ha caratterizzato gli ultimi tre secoli.

 

zeroCO2: soluzione per un dilemma sociale?

In questo intricato dilemma sociale si trova zeroCO2 e la sua proposta di riforestazione ad alto impatto sociale. Le politiche di riforestazione rientrano generalmente nella categoria di azioni che puntano a ridurre le cause e le origini delle sfide climatiche (per esempio, nel caso del riscaldamento globale rientrano in questo tipo di azioni il Protocollo di Kyoto del 1997 o gli Accordi di Parigi del 2015 che puntano a imporre limiti sulla quantità di emissioni di gas serra). Per questa categoria di azioni si fa riferimento alla mitigazione, mentre gli altri modi di affrontare gli effetti dell’abuso umano della Terra sono l’adattamento e la geo-ingegneria. Sia le politiche volte ad adattarsi, che quelle basate su soluzioni di geo-ingegneria, non risolvono il problema dei cambiamenti climatici, tuttavia queste sono realizzabili in modo rapido e senza sforzi congiunti, comprendenti numerosi stati e/o iniziative.

Così l’unica soluzione di lunga durata è quella legata alla mitigazione e quindi a ridurre le cause antropogeniche (trasformazione della natura causata dall’uomo) di questa crisi ambientale senza precedenti.

Come?
Pur riducendo completamente le emissioni antropogeniche, il riscaldamento globale, così come l’acidificazione delle acque oceaniche, l’innalzamento del livello del mare e tutti i fenomeni a essi correlati continuerebbero a manifestarsi, tanto a lungo che in alcuni casi la Terra per recuperare completamente, si ritroverebbe ad assorbire i danni portati dalle attività umane (noi continuiamo a fare l’esempio delle emissioni di gas serra o CO2e) per altre decine, se non centinaia di anni. Esemplificativo è il caso della concentrazione di diossido di carbonio in atmosfera, il quale ha dei tempi di smaltimento molto più lunghi della vita di un essere umano.

Riforestazione ad alto impatto sociale: il doppio valore di un albero

In tutto questo tornano gli alberi, considerati dalla scienza il più efficace ed efficiente investimento quando si parla di politiche di mitigazione. Le politiche di riforestazione o afforestazione sono un’ottima arma per supportare praticamente uno sforzo globale per combattere il cambiamento climatico. Questo è quindi il primo valore dell’albero: ambientale.

Il secondo valore degli alberi di zeroCO2 è quello sociale (scopri la collaborazione con Comparte Onlus). I nostri alberi infatti hanno un enorme impatto sulla vita delle comunità con cui collaboriamo e a cui vengono donati. Gli alberi sono un contributo fondamentale anche in ottica di autonomia economica e di sicurezza alimentare, piaghe di un Paese che ha subito nel corso del XX secolo gli aspetti più duri della globalizzazione e della Guerra Fredda.

Educazione: il motore della sostenibilità

Siamo fermamente convinti che uno dei principali motori dello sviluppo sostenibile è l’educazione. Per questo, supportati della facoltà di scienze agrarie dell’Universidad San Carlos de Guatemala, formiamo tutte le famiglie contadine con le quali collaboriamo nel rispetto della permacultura (un metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energia e al contempo presentino la resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali).

La nostra scelta di piantare nel Petén, regione nord-orientale del Guatemala, sostiene pienamente la volontà di legare l’albero alla sfida climatica che tocca tutti, in tutto il mondo, ma non tutti allo stesso modo.

Questo vuol dire Riforestazione ad alto impatto sociale per zeroCO2

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Non parliamo solo di alberi, ma di comunità, innovazione e storia. Ascolta ciò che abbiamo da dire.

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Sia per migliorare l’ambiente o generare impatto sociale, con zeroCO2 non puoi sbagliare: siamo un progetto sostenibile in tutti i sensi possibili.