zeroCO2 è nata in Guatemala, dove oggi collaboriamo con circa 60 comunità contadine: tutte hanno una propria essenza, storia, traiettoria e significato. Ognuna esprime la propria identità e il proprio impegno per lo sviluppo locale e la tutela dell’ambiente in modo unico. 

Radici: la storia del Monte Carmelo 

Monte Carmelo è una piccola comunità agricola nata cinque anni fa nella regione del Petén in Guatemala settentrionale. Un miscuglio di vite, famiglie eterogenee e culture ancora più distanti si fondono nella loro quotidianità, condividendo obiettivi sociali, sviluppo rurale, resistenza ai cambiamenti climatici e lo strapotere delle multinazionali agricole. 

Roberto, Monte Carmelo, Guatemala 2022

La questione della terra in Guatemala

In seguito agli Accordi di Pace del 1996 – siglati dopo 36 anni di guerra civile – il governo guatemalteco ha concesso crediti ai contadini o alle famiglie senza terra o le cui proprietà si trovavano in aree protette per affittare terreni che avrebbero pagato in futuro. Tuttavia, le misure di redistribuzione messe in atto sono state inefficaci: da un lato, molti degli appezzamenti assegnati erano improduttivi e troppo cari; dall’altro, il governo si è limitato a “ridistribuire” gli ettari di terra in concessione, senza formare i beneficiari o fornire i mezzi per coltivare la terra.

D’altro canto, la reputazione delle multinazionali straniere è storicamente negativa: l’agricultura intensiva è il principale responsabile del fenomeno del land grabbing e dell’estrazione di materie prime locali per i prodotti agricoli in altre parti del mondo. Nel 2003, il Guatemala era ancora il Paese con il livello di diseguaglianza più elevato dell’America Centrale, con il 78% delle terre coltivabili controllate dai grandi proprietari terrieri.

 

Tempo di cambiamento: la Ley Pro Bosque e l’arrivo di zero CO2

Nel 2015, lo Stato del Guatemala ha promulgato e attivato la Ley Pro Bosque (Legge Pro Foreste), che mira a incoraggiare tutte le attività agricole che promuovono il ripristino dei terreni forestali degradati, la creazione e la gestione dei servizi ecosistemici, le piantagioni forestali e i sistemi agroforestali, nonché la salvaguardia delle foreste native. Questa legge consiste nella concessione di incentivi a enti sociali, comunità indigene o enti privati che svolgono attività di questo tipo. 

In questo contesto, però, la popolazione aveva già ricevuto promesse non mantenute dalle istituzioni statali e dalle aziende private nazionali e multinazionali, che sono anche le principali responsabili della deforestazione in Guatemala. “Era il 2020 quando zeroCO2 arrivò, offrendo alberi per riforestare l’area, ma ci hanno accolto con grande diffidenza,” racconta Cecilia Monari, responsabile del settore forestale e delle operazioni di zeroCO2. 

Pur accettando la proposta, i membri della comunità ritenevano che fosse “un’altra promessa” da aggiungere all’elenco delle speranze non mantenute. “Quando siamo tornati con 20.000 alberi, non si è presentato nessuno, ma non ci siamo arresi ed abbiamo iniziato a piantare gli alberi negli appezzamenti designati, proprio come gli avevamo promesso.” Quando hanno visto che ciò che stava accadendo era reale, sempre più persone della comunità si sono unite al processo di piantumazione. “Ci hanno offerto aiuto, cibo e una doccia. E il cibo non era un piatto qualsiasi: era un caldo de gallina, un piatto tipico che significa famiglia, vicinanza e fiducia“, racconta Cecilia. E questa fiducia dura tuttora.

Un modello di comunità autosostenibile

A Monte Carmelo zeroCO2 dona alberi forestali, per i quali è possibile richiedere un aiuto finanziario attraverso la Legge Pro Bosque, e alberi da frutto. Gli alberi hanno dato alla comunità la spinta necessaria per iniziare a crescere e diventare autosufficiente dal punto di vista ambientale, economico e sociale. La cura dei semi, degli alberi, delle loro foglie e dei loro frutti non solo ha aumentato la consapevolezza ambientale, ma ha dato un senso più profondo di imprenditorialità, familiare o collettiva: le attività di formazione agricola e l’aumento dei raccolti hanno portato alla diffusione di pratiche di diversificazione delle colture e all’aumento dei benefici di produzione. 

A Monte Carmelo, non solo le attività e i profitti vengono condivisi tra le famiglie della comunità, ma anche i proventi vengono convertiti in progetti sociali collaborativi concreti: nel 2021, il denaro ricavato dalle coltivazioni di ananas è stato reinvestito nella costruzione di una scuola. Inoltre, alcuni appezzamenti sono interamente gestiti da gruppi di donne e madri che sono rimaste sole quando i loro mariti sono partiti per tornare dagli Stati Uniti. 

Ricevere un albero e prendersene cura può sembrare un gesto individuale, ma l’investimento comunitario del ricavato in progetti di sviluppo umano ed educativi è il tipo di indipendenza sostenibile che stiamo vedendo crescere a Monte Carmelo. 

Adotta un albero!

Supporto alla riforestazione in Guatemala.

Mogano

Crescita rapida
630 Kg di CO2 assorbiti
Guatemala

18

Scritto e tradotto da Alice Spada

Fonti:

zeroCO2. Un mondo
intero di storie.

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