Le emissioni di gas serra si riferiscono al rilascio nell’atmosfera di gas che intrappolano il calore – il cosiddetto “effetto serra” – causando quindi il riscaldamento del pianeta.
Curiosità sulle emissioni di gas serra
- Il troppo stroppia. Questi gas sono naturalmente presenti nell’atmosfera e senza di essi la temperatura media globale sarebbe più bassa di ben 33°C. Il problema è l’accumulo senza precedenti di queste emissioni prodotte dalle attività umane, che squilibra il normale funzionamento del clima;
- Un gruppo variegato. La CO2 è indubbiamente il gas serra più noto, ma esistono altri gas che influenzano la temperatura terrestre sebbene con forza e su una scala temporale differente;
- Un problema di stock. Una nota importante da tenere a mente quando si parla di mitigazione e adattamento dei cambiamenti climatici è che siamo di fronte a un problema di stock e non di flusso di emissioni. Le emissioni si accumulano in atmosfera per diversi decenni a seconda dello specifico gas e questo implica che bisogna pensare al di là di una semplice riduzione da un anno con l’altro.
Approfondimento
La Terra riceve costantemente energia dal Sole e quindi per le leggi della termodinamica deve perdere una quantità uguale di calore nello spazio sotto forma di onde lunghe. Il 95% di queste onde è assorbito dai gas serra presenti nell’atmosfera. Le radiazioni intrappolate vengono trattenute all’interno del sistema climatico e reindirizzate verso la superficie. Questo processo, chiamato “effetto serra” è fondamentale affinché la Terra non sia un ghiacciolo inabitabile. Le emissioni di gas serra comprendono una varietà di gas, tra cui l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), l’ossido nitroso (N2O) e i fluorocarburi. Questi gas sono prodotti da fonti sia naturali che umane. La combustione di combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale) per la produzione di energia, il trasporto e l’industria, sono le principali fonti antropiche di emissioni di CO2. Secondo il Global Carbon Project, nel 2020, le emissioni di CO2 derivanti dalla combustione di combustibili fossili sono state responsabili di circa il 65% delle emissioni totali di gas serra. Anche la distruzione delle foreste e la conversione di terreni naturali in terreni agricoli o urbani rilasciano grandi quantità di CO2 nell’atmosfera oltre a influenzare il ciclo del carbonio. Secondo il Global Carbon Project, la deforestazione e i cambiamenti nell’uso del suolo hanno rappresentato circa il 17% delle emissioni globali di gas serra nel 2020.Il metano è spesso rilasciato durante processi di decomposizione organica, come la digestione degli animali e la decomposizione dei rifiuti. L’ossido nitroso può derivare dall’uso di fertilizzanti agricoli e da processi industriali. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’agricoltura è responsabile del 14% delle emissioni globali di gas serra. Le proporzioni di emissioni da queste fonti possono variare da anno a anno e da regione a regione, a seconda dei cambiamenti nelle attività umane e nelle politiche ambientali. Quello che non cambia è che il modello attuale di produzione e consumo produce delle emissioni che portano il nostro clima verso l’inabitabilità e che deve essere ripensato radicalmente.
Il problema che sta alla radice della crisi climatica è che alla concentrazione naturale, e utile, di gas serra in atmosfera si sono aggiunte le crescenti emissioni relative alle attività umane dipendenti dai combustibili fossili e al degrado ambientale, causando forti squilibri e l’aumento delle temperature. Questo aumento a sua volta mette in moto alcuni processi, come lo scioglimento dei ghiacci, che riducono la capacità delle Terra di riflettere il calore proveniente dal sole causando un circolo vizioso di riscaldamento, o altri, come lo scioglimento del permafrost, che rischiano di creare nuove e massicce fonti di emissioni.
