Un biocarburante è un combustibile – liquido, gassoso o solido – prodotto da materia organica, come l’alcol prodotto dalla fermentazione dello zucchero. Il legno, l’erba e i residui agricoli sono alcuni dei biocarburanti più comuni.
Curiosità sul biocarburante
Approfondimento
I biocarburanti si dividono in prima, seconda e terza generazione. Il biocarburante di prima generazione deriva da cereali, semi oleosi, grassi animali e oli vegetali di scarto. Il biocarburante di seconda generazione utilizza processi di conversione biochimici e termochimici non tradizionali e materie prime derivate principalmente da residui agricoli e forestali o da rifiuti solidi urbani. Il biocarburante di terza generazione verrebbe ricavato da materie prime quali alghe e colture energetiche mediante processi avanzati ancora in fase di sviluppo. I biocarburanti di seconda e terza generazione sono anche definiti biocarburanti avanzati.
Secondo l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), sarebbe vantaggioso potenziare l’uso di questi biocarburanti avanzati nell’aviazione e nel trasporto marittimo, che sono settori in cui le emissioni sono particolarmente difficili da ridurre, mentre l’uso dei biocarburanti di prima generazione in tutti gli altri settori andrebbe limitato fino ad azzerarlo. Il motivo di questa raccomandazione è che le importazioni di biocarburanti sono spesso di origine fraudolenta, implicano pratiche di deforestazione nei Paesi esportatori e producono volumi significativi di emissioni di carbonio, a volte persino superiori a quelli generati dai combustibili fossili. Ad oggi, la maggior parte della produzione di biocarburanti ricorre a materie prime dette “convenzionali”, come la canna da zucchero, il mais e la soia, che hanno un grande impatto sull’uso del suolo, sui prezzi dei prodotti alimentari e su altri fattori ambientali. Espandere la produzione di biocarburanti a materie prime avanzate è fondamentale per ridurre al minimo questi danni. La proposta avanzata dall’ASviS in risposta al ruolo dei biocarburanti previsto nel Piano Nazionale Integrato Clima-Energia (PNIEC), recentemente aggiornato, prevede che l’uso dei biocarburanti sia limitato a quelli prodotti dalla raccolta differenziata nazionale, a partire dal 2025 e in ogni caso sotto il tetto dell’1,7% della produzione energetica.
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