L’anidride carbonica – o più precisamente biossido di carbonio – è un gas inodore e incolore presente in natura e generato da attività umane come l’estrazione e l’impiego di combustibili fossili. La CO2 fa parte dei gas a effetto serra, che intrappolano in atmosfera parte della radiazione solare riflessa dalla terra, provocando così il riscaldamento globale.
Curiosità sulla CO2
- Insieme ad altri gas a effetto serra – vapore acqueo, triossido di azoto, biossido di azoto e metano – l’anidride carbonica costituisce una minima frazione dell’atmosfera terrestre. Tutti questi gas hanno un forte impatto sull’atmosfera ma con potenza e durata diverse;
- I gas a effetto serra sono fondamentali nel determinare la temperatura media globale. Senza essi la temperatura terrestre sarebbe più bassa di circa 33°C. Le crescenti emissioni causate dalle attività umane causano però una “sovraccarica” dell’effetto serra;
- La concentrazione atmosferica di CO2 dovuta alle attività antropiche è aumentata esponenzialmente negli scorsi 170 anni provocando un’impennata definita dagli scienziati “mazza da hockey” per via dell’anomala curva presa dai grafici.
Approfondimento
La CO2 è considerata il principale gas a effetto serra anche se non è quello che intrappola più calore nell’immediato. Il metano, infatti, è 80 volte più potente della CO2. C’è però una caratteristica fondamentale che rende la CO2 molto più pericolosa per il clima: la sua permanenza in atmosfera. Mentre le emissioni di CO2 che vengono prodotte oggi sono destinate a rimanere in atmosfera per secoli – a meno che non vengano assorbite con appositi interventi – i danni prodotti dalle emissioni di metano si consumano circa in 10 anni.
La più importante fonte di emissioni di CO2 sono i combustibili fossili. Quando bruciamo petrolio, gas e carbone rilasciamo in atmosfera delle quantità di carbonio che avevano impiegato diverse migliaia di anni ad accumularsi sotto terra. Queste molecole si legano all’ossigeno presente in atmosfera e danno vita alla CO2.
La buona notizia è che in natura ci sono dei “pozzi di carbonio” che assorbono buona parte delle nostre emissioni. Si stima che gli ecosistemi terrestri e oceanici abbiano assorbito quasi il 50% delle emissioni umane di CO2 tra il 2010 e il 2020.
La cattiva notizia è che questi pozzi hanno dei limiti, così come una spugna che non può assorbire acqua all’infinito. Una volta superati tali soglie, la concentrazione netta di CO2 in atmosfera aumenta, danneggiando gli ecosistemi in un circolo vizioso che ne riduce sempre più la capacità di assorbimento.
La comunità scientifica ha concordato sul fatto che 350 ppm (parti per milione) è il livello “sicuro” di concentrazione atmosferica di anidride carbonica. Tale livello è stato raggiunto già negli anni ‘80 del secolo scorso. Oggi nella nostra atmosfera si registra una concentrazione superiore alle 420 ppm. Nei report scientifici e negli accordi diplomatici prodotti nei grandi forum internazionali l’anidride carbonica la fa da padrona. Questo non significa che gli altri gas a effetto serra non abbiano un impatto rilevante sul clima. Per facilitare la lettura del quadro emissioni globali si adotta però una misura metrica unica, CO2-eq, che sta per “CO2 equivalent”, per confrontare le emissioni di vari gas a effetto serra sulla base del loro potenziale di riscaldamento globale. In poche parole le quantità di altri gas come ad esempio il metano vengono tradotte nella quantità equivalente di anidride carbonica con lo stesso potenziale di riscaldamento globale.
zeroCO2 e la CO2
zeroCO2 sviluppa dei progetti di riforestazione che garantiscono l’assorbimento di CO2 presente in atmosfera grazie al naturale ciclo di vita degli alberi.
