L’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile – Susainable Development Goals, SDG – ha collocato l’educazione al centro dei dibattiti sul futuro dell’umanità, fondandosi sulla ferma convinzione che l’educazione sia uno dei motori più potenti e collaudati per garantire alle popolazioni locali gli strumenti necessari per sviluppare soluzioni innovative ai problemi del mondo. A tal fine, l’obiettivo 4 dell’Agenda (Quality Education) mira a garantire che tutte le ragazze e i ragazzi completino l’istruzione primaria e secondaria gratuita entro il 2030. Mira inoltre, a fornire pari accesso a una formazione tecnica, professionale e ad eliminare le disparità di genere e di reddito, oltre a garantire l’accesso universale a un’istruzione superiore di qualità (Centro di informazione delle Nazioni Unite, 2015). Infatti, professionisti ben formati sono cruciali nel raggiungimento degli Obiettivi in tuti gli ambiti dello sviluppo sostenibile.
Secondo quanto riporta l’UNESCO, nel mondo, 258 milioni di bambini di età compresa tra i 5 e i 18 anni non frequenta la scuola (UNESCO, 2018). Di questi, più di un terzo vive in paesi in cui vi sono conflitti o disastri ambientali (UNICEF, 2018). Le disparità nell’accedere e partecipare all’istruzione sono legate al sesso, al luogo di nascita e al benessere (UNICEF, 2018). Non è però solo un problema di accesso all’educazione ma anche di qualità: 617 milioni di bambini e adolescenti nel mondo non raggiunge i livelli minimi di apprendimento nella lettura, nella scrittura e nella matematica. Di fatto, due terzi dei bambini e adolescenti che frequentando la scuola non sta imparando. L’UNESCO parla di Global Learning Crisis di cui le cifre sono accesso e qualità. Entro il 2030 è dunque cruciale aumentare significativamente l’offerta di insegnanti qualificati, anche attraverso la cooperazione internazionale, in particolare nei paesi in via di sviluppo (UNESCO, 2018).