Una storia della terra
Proprio dalla terra bisogna partire, perché in Guatemala la salvaguardia ambientale va di pari passo con la protezione della fascia più fragile della società: i Maya. Infatti, nonostante rappresentino più del 40% della popolazione, i Maya sono stati costantemente discriminati e depredati delle loro terre.
Per decenni il governo di Guatemala City ha lasciato che parte delle terre finissero in mano alle multinazionali prima del caffè, poi della frutta e negli ultimi tempi della palma da olio africana, rendendo il paese dipendente dalle esportazioni e facendo arricchire solo una parte molto ristretta della società. Il caso più emblematico è quello della United fruit company (poi Chiquita brands international). Dal 2001 ad oggi il Guatemala ha perso il 20% delle superfici boschive.
“Lo stato – dice Don Casildo – non permette al singolo di accumulare terre. Questo però non vale per aziende e narcotrafficanti. Non è difficile capire perché la popolazione sia così povera”. Il Guatemala è, inoltre, il paese che ha subito la perdita più consistente di foreste a causa dei cartelli della droga ed è al 149° posto (su 179) nella lista del Corruption perception index.