Punto di non ritorno
Il nuovo rapporto del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) si mostra come un verdetto sui crimini climatici dell’umanità. Dopo aver ignorato gli avvertimenti degli scienziati nei decenni passati, ora “è inequivocabile” – queste le prime parole del documento -, l’umanità con le sue azioni ha surriscaldato il pianeta. Nessun luogo della Terra sta sfuggendo all’aumento delle temperature, alle inondazioni, agli incendi o alla siccità.
Il rapporto è il sesto dell’IPCC dal 1988, ma il primo a valutare accuratamente il rischio di un punto di non ritorno. Un aspetto chiave è che il sommario è stato accettato, linea per linea, da ogni governo del pianeta, con il veto da parte degli scienziati a qualsiasi proposta politicamente conveniente ma non scientifica. Di conseguenza, per quei governi e quelle imprese che ancora scelgono l’inazione, il rapporto potrebbe finire per essere usato come prova chiave in un’aula di tribunale.
Il clima della Terra sotto l’influenza umana
L’attività umana sta cambiando il clima della Terra in modi che non hanno precedenti in migliaia o centinaia di migliaia di anni, con alcuni cambiamenti ora inevitabili e irreversibili in ogni regione del mondo.
Alcuni esempi? Eccoli, direttamente dal rapporto dell’IPCC.
- Primo: l’influenza umana sta riscaldato il clima a un ritmo mai visto almeno negli ultimi 2000 anni. Ognuno degli ultimi quattro decenni è stato più caldo di qualsiasi decennio che lo ha preceduto dal 1850. Nei prossimi due decenni raggiungeremo sicuramente 1,5°C sopra i livelli preindustriali, qualunque cosa accada alle emissioni. Mantenere quell’1,5°C non è ancora impossibile, ma richiederà riduzioni immediate, rapide e su larga scala delle emissioni, di cui non c’è segno fino ad oggi.
- Secondo: gli esseri umani sono il principale motore del ritiro globale dei ghiacciai dagli anni ’90.
- Terzo: nel 2019 le concentrazioni atmosferiche di CO2 sono state più alte che in qualsiasi momento in almeno 2 milioni di anni.
- Quarto: queste emissioni di CO2 sono il principale motore dell’attuale acidificazione degli oceani.
- Quinto: dal 1970 le zone climatiche si sono spostate verso il polo in entrambi gli emisferi.
- Sesto: il livello medio del mare è aumentato più velocemente dal 1900 che in qualsiasi secolo precedente almeno negli ultimi 3000 anni.
- Settimo: gli oceani si sono riscaldati più velocemente nell’ultimo secolo che dalla fine dell’ultima transizione deglaciale, circa 11.000 anni fa.
- Ottavo: fenomeni di caldo estremo sono diventati più frequenti e più intensi nella maggior parte delle regioni a partire dagli anni ’50.
- Nono: la frequenza e l’intensità delle precipitazioni sono aumentate dagli anni ’50 sulla maggior parte delle terre emerse.
- Decimo: la probabilità di eventi estremi come siccità, incendi e inondazioni è aumentata dagli anni ’50.
Noi umani, la causa e la soluzione
Come è stato detto e scritto più volte in questi giorni, il verdetto è inequivocabilmente certo: stiamo causando il collasso di interi ecosistemi e della nostra casa, la Terra. Dobbiamo tutti e tutte assumerci le responsabilità delle nostre azioni, come singoli e come società globale. Dobbiamo adattare i nostri stili di vita alla crisi del nostro tempo, la crisi climatica, ed esigere che governi e aziende intraprendano davvero azioni immediate, definitive e su larga scala. Siamo tutti parte del problema, e perciò della soluzione.
Scritto da: Laura Persavalli
Fonti:
https://www.theguardian.com/environment/2021/aug/09/ipcc-reports-verdict-on-climate-crimes-of-humanity-guilty-as-hell
https://www.theguardian.com/environment/2021/aug/09/climate-crisis-unequivocally-caused-by-human-activities-says-ipcc-report
https://www.theguardian.com/science/2021/aug/09/humans-have-caused-unprecedented-and-irreversible-change-to-climate-scientists-warn
https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg1/#FullReport
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