La COP è la principale conferenza annuale sul clima, dove centinaia di leader mondiali si riuniscono per concordare piani per affrontare il cambiamento climatico.

COP sta per Conference of the Parties e vi partecipano i paesi che hanno firmato la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) – un trattato adottato nel 1992 durante l’Earth Summit di Rio. Da allora la Conferenza ha portato ad accordi di rilievo quali il protocollo di Kyoto nel 1997 e l’accordo di Parigi sul clima nel 2015.

Quest’anno cade il 26° incontro – da qui COP26 -, che si terrà a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre 2021. Vi parteciperanno i rappresentanti di tutti i governi del mondo, più ONG, imprese, scienziati, gruppi religiosi e altri gruppi come le delegazioni dei popoli indigeni. È l’incontro più importante dalla COP21 di Parigi, dove ogni nazione promise di sviluppare piani per tagli profondi alle emissioni di CO2 e presentare questi piani cinque anni dopo, in tempo per la COP26.

 

Perché una pre-COP26?

Ogni Conferenza delle Parti è preceduta da un incontro preparatorio che si tiene circa un mese prima, chiamato Pre-COP. Questo incontro riunisce i ministri del clima e dell’energia per discutere e approfondire alcuni dei temi chiave dei negoziati che saranno affrontati alla COP.

Come partner della presidenza britannica della COP26, l’Italia ospiterà la Pre-COP a Milano dal 30 settembre al 2 ottobre 2021. Lo scopo di questo incontro è proprio quello di preparare delle bozze preliminari che facilitino l’approvazione di un unico incisivo documento finale. Un obiettivo raramente raggiunto nelle grandi conferenze internazionali, il che fa di questo incontro un evento di grande importanza per giungere a una COP26 davvero efficace.

Quali azioni per il pianeta?

La COP26 mira a raggiungere quattro macro-obiettivi per avere successo. In primo luogo, assicurare zero emissioni globali nette entro la metà del secolo e fermare l’aumento delle temperature globali oltre 1,5ºC entro la fine del secolo. Sono questi piani molto ambiziosi, poiché i paesi dovranno in modo decisivo accelerare l’eliminazione del carbone, incoraggiare gli investimenti nelle energie rinnovabili e ridurre la deforestazione.

Secondo, adattarsi per proteggere le comunità e gli habitat naturali. Saranno necessari piani e finanziamenti per permettere ai paesi di proteggere e ripristinare gli ecosistemi e rendere le infrastrutture e l’agricoltura più resistenti di fronte al cambiamento climatico.

Terzo, mobilitare i finanziamenti. Le nazioni ricche – responsabili della grande maggioranza delle emissioni causa della crisi climatica – hanno fallito nel consegnare i 100 miliardi di dollari all’anno promessi nell’accordo di Parigi per aiutare i paesi più poveri a ridurre le proprie emissioni e proteggersi dagli impatti del cambiamento climatico. La prossima conferenza  dovrà raggiungere quei 100 miliardi di dollari.

Quarto, lavorare insieme per ottenere risultati. Alla COP26 il Paris Rulebook – le regole necessarie per implementare l’Accordo di Parigi – deve essere finalizzato e le ambizioni trasformate in azioni accelerando la collaborazione tra governi, imprese e società civile per raggiungere più velocemente gli obiettivi climatici.

Perché la COP26 è così importante?

La COP26 è importante perché questo è l’ultimo decennio che il mondo ha per evitare i peggiori impatti del riscaldamento globale, tra cui disastri naturali, innalzamento del livello del mare ed estinzione di massa della fauna selvatica. Ed è anche un’opportunità unica per costruire un’economia globale più forte e più giusta.

Come afferma il Guardian, la distruzione portata da eventi meteorologici estremi è un promemoria continuo che la COP26 non è solo la più importante conferenza sul clima mai tenuta, ma il più importante summit internazionale di tutti i tempi. Ogni paese deve presentare obiettivi e politiche tangibili per il prossimo decennio per tagliare le emissioni globali abbastanza da mantenere vivo l’obiettivo dell’accordo di Parigi – limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi. La Cop26 è la nostra ultima migliore possibilità di affrontare i peggiori effetti della crisi climatica.

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