Secondo Bloomberg, gli ESG asset toccheranno quota 50.000 miliardi di dollari entro il 2050. Per capire la portata della cifra, basti pensare che l’intero PIL dell’Eurozona nel 2021 ammontava a circa 14.500 miliardi di Euro.
L’acronimo ESG sta per Environmental, Social, Governance (ambientale, sociale, governance).
Un ESG asset è una risorsa, come un’organizzazione o un progetto, il cui valore di investimento è principalmente determinato dalla performance della stessa rispetto ai 3 macro temi detti sopra.
Il rating ESG identifica opportunità e rischi d’investimento attraverso l’analisi dei dati forniti da un’azienda sulla base di una serie di indicatori (variabili in base all’agenzia che effettua il rating).
Il risultato si articola in un punteggio composito che tiene conto dei diversi fattori esg:
Un esempio?
Se il rating riguarda un’azienda di trasporto aereo, tra gli obiettivi di sostenibilità la riduzione delle emissioni di CO2 causate dai velivoli sarà un’area più materiale e quindi prioritaria ad esempio dell’utilizzo di packaging biodegradabile per i pasti forniti ai passeggeri.
Realizzare un’analisi ESG e sottoporla a un sistema di Rating è un processo che richiede tempo e lavoro, variabile a seconda delle dimensioni, del settore e della presenza o meno di un piano di sostenibilità integrato all’interno della strategia aziendale.
Tra qualche paragrafo daremo la risposta alla domanda posta qui sopra, ma possiamo già dire che un’azienda che oggi voglia diventare green e, in tempi di New Green Deal europeo e di PNRR, voglia accedere a fondi e investimenti green, ha in un rating ESG elevato la chiave per il futuro.
Il termine ESG appare per la prima volta nel 2006 nel report delle Nazioni Unite sui Principi per l’Investimento Responsabile (PRI in inglese).
Fu in quel caso che per la prima volta fu richiesto di considerare come parametri della valutazione finanziaria di un’azienda gli indicatori Environmental, Social e di Governance.
L’obiettivo? Fornire basi solide allo sviluppo degli investimenti green tenendo conto di un rating di sostenibilità che crea valore aggiunto per i futuri investitori.
La buona notizia è che il numero di aziende che si impegnano nell’ottenere un rating ESG elevato è sempre più alto. Italia compresa.
Un esempio interessante?
Nel 2017 il 62% degli shareholders della Exxon, uno dei giganti americani del petrolio, obbligarono il board amministrativo della compagnia a includere nelle proprie previsioni strategiche gli effetti dei cambiamenti climatici e della conseguente transizione verso un’economia low carbon sul proprio modello di business.
Partiamo da una premessa. Esistono diverse metodologie di rating, o modelli. Tra i più celebri ci sono il modello ESG MSCI e quello FTSE ESG.
La seconda premessa da fare è che l’analisi inizia con la disclosure volontaria dei dati da parte dell’azienda stessa. Il tipo di dati da comunicare è determinato dal modello utilizzato dall’agenzia di rating, che si occuperà poi di verificare le informazioni fornite.
Ecco ad esempio i macro criteri utilizzato dal modello FTSE ESG
Una volta ottenuti i dati, l’agenzia di rating ESG si mette al lavoro. Quindi più che di certificazione sarebbe più corretto parlare di punteggio/score.
C’è un’altra componente che non abbiamo considerato.
L’agenzia, che sia FTSE, MSCI o, per dirne un’altra, Ecovadis, setaccerà ogni altra fonte di informazioni riguardo l’azienda oggetto d’analisi.
Da un’indagine di una ONG, a un articolo accademico, ai regolatori, fino alla stampa e a qualsiasi notizia pubblicamente disponibile sul web.
Se l’analisi fosse effettuata solo sulla base dei dati forniti dall’azienda stessa, mancherebbe una componente esterna.
Al tempo stesso anche se testate nazionali parlassero dell’azienda X come di un esempio virtuoso, i dati analizzati, quando veritieri, potrebbero dimostrare il contrario, portando allo scoperto un caso di greenwashing.
Detta così sembra un po’ una seduta psicanalitica dove sul lettino c’è un’azienda, ma la verità non è poi tanto lontana.
Ogni specifico modello poggia a sua volta su una struttura di riferimento come ad esempio la tassonomia del Sustainability Accounting Standards Board (SASB).
Ora che sappiamo cos’è un rating ESG possiamo finalmente riprendere le cifre di cui parlavamo all’inizio.
50.000 miliardi di dollari entro il 2050 in investimenti su asset ESG, in poche parole su aziende e startup con un punteggio elevato.
Quindi non solo è importante sapere cos’è un rating ESG ma apprezzarne l’importanza strategica per una qualsiasi azienda italiana ed europea.
Un’azienda capace di ottenere un rating ESG elevato non solo ha maggiori opportunità di crescita futura, in linea con gli obiettivi dell’agenda economica internazionale, sempre più orientata verso la sostenibilità, ma attirerà anche un maggior numero di investitori, poiché una buona performance ESG è interpretata come segnale di una performance elevata sul lungo periodo.
Senza contare che un’azienda sostenibile, che voglia dimostrare di essere tale, ha bisogno di un punteggio ESG per ottenere finanziamenti europei (come nel caso del PNRR).
Un rating ESG ha ovviamente un costo. La cosa non sorprende nessuno vista la mole di dati che un’agenzia di rating deve processare per assegnare un punteggio.
Non sorprende neanche, alla luce dei 50.000 miliardi di investimenti in ESG asset di cui parlavamo prima, che sempre più investitori, istituzionali e non, basino le proprie decisioni finanziarie sulla base di un rating.
Ad oggi non c’è un modello che possa dirsi superiore agli altri, poiché le varie agenzie hanno negli anni affinato la propria metodologia specializzandosi su alcuni indicatori piuttosto che altri.
Una ricerca del MIT ha scoperto che la correlazione media tra i punteggi ESG delle principali agenzie di rating sulla piazza è del 61%.
L’obiettivo futuro sarà quello di creare un sistema di riferimento che attraversi trasversalmente i diversi modelli e li standardizzi, pur ammettendo le diverse metodologie il loro reciproco migliorarsi tramite una sana competizione.
Per completezza, ecco una lista sintetica e non esaustiva dei principali modelli di rating ESG:
Se hai letto fin qui, oltre ad aver compreso cos’è un rating ESG, ora sai anche che un punteggio ESG elevato è un volano per investimenti e opportunità economiche in continuo aumento per le aziende che si attivino per migliorare la propria sostenibilità a 360°, dall’ambiente al sociale.
Aggiungiamoci anche l’importanza di uno score ESG alto sull’opinione pubblica, visto che un’azienda virtuosa difficilmente potrà essere bersagliata da campagne contro il greenwashing o da boicottaggi e buycottaggi. Senza contare la prospettiva positiva sul lungo termine per gli stakeholder.
Noi di ZeroCO2 non siamo un’agenzia di rating, ma per quanto riguarda la E di ESG, l’environment, siamo il tuo punto di partenza.
Infatti, è proprio con il primo step, quello di cui ci occupiamo, che si mettono le basi per una azienda sostenibile dal punto di vista ambientale.
Qual è questo primo step?
Effettuare una misurazione per individuare le aree critiche per quanto riguarda le emissioni GHG, che devono essere misurate tramite una carbon footprint di organizzazione, l’impronta carbonica di un’azienda.
Misurando con zeroCO2 la carbon footprint, un’azienda avrà una fotografia accurata dello stato delle cose, il proprio impatto in termini di emissioni GHG (espressi in CO2 equivalente) e poter comprendere le criticità e le opportunità di miglioramento del proprio impatto ambientale, primo fondamentale passo del percorso green di un’azienda sostenibile.
Il tuo percorso per diventare un’azienda sostenibile e ottenere un rating ESG elevato.
Cambia prospettiva!
Una piattaforma per il tracciamento satellitare dei nostri progetti nel mondo. Usa la tua dashboard dedicata per gestire e monitorare l’impatto che hai generato.
Accedi o registrati alla web-app
Esplora la mappa
Guarda i tuoi alberi crescere dallo spazio con tecnologia satellitare.
Innova la sostenibilità della tua azienda.
Compila il modulo per ricevere una consulenza personalizzata dal nostro team di esperti.
Grazie!
Ti ricontatteremo al più presto.
Nel frattempo, puoi:
Farti un giro sul nostro magazine