La COP26 mira a raggiungere quattro macro-obiettivi per avere successo. In primo luogo, assicurare zero emissioni globali nette entro la metà del secolo e fermare l’aumento delle temperature globali oltre 1,5ºC entro la fine del secolo. Sono questi piani molto ambiziosi, poiché i paesi dovranno in modo decisivo accelerare l’eliminazione del carbone, incoraggiare gli investimenti nelle energie rinnovabili e ridurre la deforestazione.
Secondo, adattarsi per proteggere le comunità e gli habitat naturali. Saranno necessari piani e finanziamenti per permettere ai paesi di proteggere e ripristinare gli ecosistemi e rendere le infrastrutture e l’agricoltura più resistenti di fronte al cambiamento climatico.
Terzo, mobilitare i finanziamenti. Le nazioni ricche – responsabili della grande maggioranza delle emissioni causa della crisi climatica – hanno fallito nel consegnare i 100 miliardi di dollari all’anno promessi nell’accordo di Parigi per aiutare i paesi più poveri a ridurre le proprie emissioni e proteggersi dagli impatti del cambiamento climatico. La prossima conferenza dovrà raggiungere quei 100 miliardi di dollari.
Quarto, lavorare insieme per ottenere risultati. Alla COP26 il Paris Rulebook – le regole necessarie per implementare l’Accordo di Parigi – deve essere finalizzato e le ambizioni trasformate in azioni accelerando la collaborazione tra governi, imprese e società civile per raggiungere più velocemente gli obiettivi climatici.