Siamo tutti piuttosto abituati al concetto di carbon footprint – o impronta di carbonio –, uno strumento che ci aiuta a calcolare quanto stiamo personalmente contribuendo al cambiamento climatico. La nostra impronta può prendere in considerazione l’uso dell’elettricità, quanti chilometri guidiamo, il nostro uso dell’acqua e le nostre abitudini alimentari, quanto voliamo e quanta spazzatura accumuliamo. Ma tutti questi calcoli potrebbero non essere sufficienti.
Oltre la carbon footprint
Il problema è che la carbon footprint non dà un quadro preciso del nostro vero impatto individuale sulla crisi climatica. Emma Pattee, giornalista climatica e autrice di questo concetto, fa un esempio molto chiaro:
Ci sono due persone, una vola settimanalmente per lavoro, l’altra vive in un monolocale e va in ufficio a piedi ogni giorno. In apparenza, è chiaro chi abbia l’impronta più grande. Ma se chi vola settimanalmente è uno scienziato del clima che viaggia per il mondo insegnando i pericoli del cambiamento climatico e la seconda persona lavora per un’agenzia di marketing che fa pubblicità per una compagnia petrolifera, chi sta davvero contribuendo di più all’emergenza climatica?
Prestando attenzione solo alla nostra carbon footprint, rischiamo di spendere tutte le energie in azioni individuali a basso impatto che sono facili da quantificare, come riciclare o spegnere le luci, invece di mettere quell’energia in un lavoro più significativo, come fare pressione sui politici locali.
Se abbiamo qualche possibilità di rallentare il cambiamento climatico, abbiamo disperatamente bisogno di una metrica più completa, di qualcosa che comprenda veramente l’impatto totale che ognuno di noi ha sulla crisi climatica. Quindi cosa ci serve?
Ecco qui l’ombra climatica
L’ombra climatica è un concetto creato per aiutarci a visualizzare come la somma delle scelte della nostra vita influenzi l’emergenza climatica. Può essere vista come una forma scura che si estende dietro di noi, ovunque andiamo, e registra tutto ciò che facciamo, o non facciamo, in termini di impatto sul pianeta.
In questa metrica più completa c’è spazio per le abitudini di consumo, naturalmente, come mangiare al fast food, comprare vestiti ogni settimana dall’industria del fast fashion, o spendere soldi che vanno verso un’azienda che è sostenibile a lungo termine – questo è tutto carbon footprint. Ma c’è spazio anche per altri due aspetti, le scelte e l’attenzione. Le scelte includono come doniamo e investiamo il nostro denaro, il numero di bambini e animali domestici che scegliamo di avere, chi votiamo, per che tipo di azienda lavoriamo e che lavoro facciamo. Mentre l’attenzione, forse la più importante, è quante ore dedichiamo all’azione per il clima rispetto alle altre cose per cui spendiamo tempo.
Il potere dell’ombra climatica è che, a differenza dell’impronta di carbonio, include azioni che sfidano un facile calcolo. Include comportamenti contagiosi, come installare pannelli solari, rinunciare a volare, sostenere progetti di riforestazione, o parlare del cambiamento climatico nelle conversazioni di ogni giorno.
La riforestazione come scelta per il clima
Un modo in cui tutti possiamo scegliere di contribuire, individualmente o collettivamente, all’azione per il clima è sostenere campagne e progetti di riforestazione. Piantare alberi è uno dei modi più efficaci ed economici di togliere CO2 dall’atmosfera per affrontare la crisi climatica. Mentre gli alberi crescono, assorbono e immagazzinano le emissioni di anidride carbonica che stanno guidando il riscaldamento globale – 400 tonnellate di carbonio possono essere bloccate in un solo ettaro.
Uno studio pubblicato sulla rivista Science nel 2019 ha scoperto che gli ecosistemi della Terra potrebbero sostenere altri 900 milioni di ettari di foreste, il 25% di superficie boschiva in più rispetto a quella attuale. E piantando circa 500 miliardi di alberi potremmo ridurre il carbonio atmosferico di circa il 25%. Questo potrebbe annullare circa 20 anni di emissioni di carbonio prodotte dall’uomo al ritmo attuale. Per questo, gli scienziati del clima hanno sottolineato i benefici del piantare alberi e proteggere quello che abbiamo già.
Prendere posizione
Conoscere e prestare attenzione alla nostra impronta di carbonio è certamente un passo importante, ma l’attuale emergenza climatica richiede che ognuno di noi vada oltre il cambiare le proprie abitudini. Dobbiamo impegnarci attivamente con le nostre scelte di vita e azioni collettive, diffondendo consapevolezza sulla crisi climatica, affossando quelle aziende o organizzazioni che lavorano contro il pianeta e decidendo di sostenere quelle che agiscono per esso.
Se vogliamo cercare di fermare il peggio della crisi climatica, dobbiamo cambiare non solo le nostre abitudini, ma la nostra società e il suo funzionamento. E in questo, pensare alla nostra ombra sul clima può aiutarci ad aprire gli occhi e a prendere posizione.
Scritto da: Laura Persavalli
Fonti:
https://www.globalcitizen.org/en/content/why-planting-trees-helps-fight-climate-change/
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