Accordo di Parigi del 2015: il contesto
Anno dopo anno il nostro pianeta sta risentendo sempre di più gli effetti del cambiamento climatico (incremento della temperatura media di 1°C nell’ultimo secolo).
In un mondo in cui gli effetti di questo cambiamento permeano tutti gli aspetti della nostra vita, da quello umanitario ed etico, a quello socioculturale ed economico, gran parte dei governi e delle nazioni si stanno adoperando per cercare di contrastare gli effetti del riscaldamento globale, che per la vita dell’uomo, molto probabilmente, saranno catastrofici.
Negli ultimi 10 anni si sta assistendo ad una sensibilizzazione e ad una presa di coscienza molto forte, sia per quanto riguardo le Nazioni Unite, sia per quanto riguarda l’Unione Europea ed il resto del mondo.
Molto importante è stato il Sustainable Development Summit, tenutosi a New York tra il 25 ed il 27 settembre 2015. Durante questo summit infatti, le Nazioni Unite (Onu) hanno deciso di adottare l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto dai governi dei 193 Paesi membri. Questa agenda ingloba i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, gli SDGs e 169 target per perseguire tali obiettivi; gli SDGs vanno a sostituire gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, che li hanno preceduti nei primi 15 anni del 21° secolo. Questa proposta è stata avanzata per la prima volta durante la Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile del 2012, Rio+20, chiamata così per evidenziare il ventennio trascorso dal Summit sulla Terra, a Rio de Janeiro, la quale è stata la prima conferenza mondiale dei capi di stato sull’ambiente.