Il Plastic Free July è un movimento nato dalla Plastic Free Foundation che lancia una sfida: non produrre rifiuti di plastica per tutto il mese di luglio. Parliamo di cos’è e di come usiamo la plastica, delle tendenze nella produzione e consumo e di cosa fare per contrastare l’inquinamento da plastica.
Plastica: cos’è?
La plastica è un materiale resistente, impermeabile e soprattutto non biodegradabile derivato dagli idrocarburi, ossia polimeri composti di carbonio e idrogeno. Questi elementi sono alla base dell’industria petrolchimica, che si occupa dell’estrazione, raffinazione e trasformazione di idrocarburi di origine fossile – gas e petrolio, in plastica, ossia il prodotto finito risultante da questi processi.
La storia della plastica inizia con l’inglese Alexander Parkes, che inventò il primo tipo di plastica conosciuto come Xylonite nel 1860-1, utilizzato per scatole e oggetti. In questi 160 anni, la corsa alla produzione di plastica non si è mai fermata.
Ma dov’è la plastica?
Se vi dicessimo che la plastica è letteralmente dappertutto? Dal packaging del gelato che hai appena preso in spiaggia, alla camicia comprata al mercato per 5 euro, alla gomma di un’auto. A quest’anno risale una ricerca che ha trovato microplastiche nel sangue umano.
Secondo il Grand View Research, il settore degli imballaggi, la costruzione e i beni di consumo assorbono quasi tre quarti del mercato globale della plastica. Lo stesso vale per l’Europa, dove il 60% della plastica viene utilizzato nei settori del packaging e delle costruzioni (Plastic Soup Foundation).
Le prospettive in termini di produzione di plastica non tendono però a diminuire. Nel 2022 la domanda globale di petrolio supererà la soglia dei 100 bpd tra mercato petrolchimico ed energetico (OPEC). Secondo l’International Energy Agency, il fabbisogno di petrolio per la produzione di plastiche continuerà a crescere: anche se il consumo di plastica dovesse ridursi del 40% in Europa per il 2050, quello di vari paesi in via di sviluppo, tra cui la Cina e l’India, potrebbe essere più del doppio.
Perché la plastica è un problema?
Se nel settore energetico i danni principali sono legati alle emissioni di CO2 prodotte dalla combustione, in quello petrolchimico il problema è che la maggior parte dei prodotti plastici vengono pensati per essere usati una volta sola e poi gettata via.
Ad oggi, i diversi tipi di plastica esistenti sono 7, ma non tutti sono riciclabili allo stesso modo: le possibilità di raccolta, rendimento del processo di riciclo e creazione di prodotti funzionali e riciclabili da resine rimodellate varia a seconda del tipo di plastica e tecnologie a disposizione. La categoria 7 include materiali che non possono essere generalmente o facilmente riciclati, mentre altri tipi andrebbero divisi: per esempio, le bottiglie in PET andrebbero separate dai tappi in PVC.
E dove finisce la plastica?
Secondo gli studi, quasi l’80% della plastica prodotta da sempre si trova ancora sul nostro pianeta e solo il 9% dei rifiuti plastici viene attualmente riciclato. In Europa, i tre quarti dei 5,8 milioni di tonnellate di vestiti e tessuti scartati annualmente finiscono in discariche a cielo aperto. Allo stesso modo, 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare ogni anno.
Confezioni per incartare il cibo, cannucce, bicchieri e bottiglie monouso: le montagne di plastica riversate in mare rischiano di diventare 29 milioni nel 2040. Le isole di plastica galleggianti attualmente conosciute sono 6, di cui la più grande è l’Isola di Plastica nell’Oceano Pacifico, ma la plastica però non risparmia neanche i fondali marini.
Consumare meno, riusare di più
Visto che per i prossimi decenni non si prevedono riduzioni nella produzione di plastica, diminuirne il consumo è un atto rivoluzionario. Sembra scontato, ma comprare meno prodotti impacchettati, rifiutare la cannuccia monouso, riutilizzare i contenitori e scambiarsi i vestiti: sono tutte azioni che dovrebbero essere integrate nella nostra quotidianità.
Nell’ambito del Plastic Free July, la fondazione Plastic Free ha anche elaborato una guida con consigli su come ridurre l’uso di plastica e il suo corretto smaltimento. Andiamo in vacanza, ma facendo attenzione a non lasciare rifiuti in boschi, parchi, strade o spiagge e magari raccogliendo quelli che altri lasciano in giro.
Ogni azione conta. Il pianeta è uno.
Scritto da Alice Spada
Fonti:
- https://www.plasticfreejuly.org/get-involved/what-you-can-do/
- https://www.corepla.it/storia-della-plastica.
- https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2022/03/24/le-microplastiche-finiscono-nel-sangue-ce-la-prima-prova-_c7b6b561-c4e8-4a80-bcf5-c33b1bf6bdfd.html.
- https://www.grandviewresearch.com/industry-analysis/global-plastics-market.
- https://ec.europa.eu/research-and-innovation/en/horizon-magazine/latest-trend-keeps-clothes-out-landfill#:~:text=Europe’s%20landfills%20are%20bursting%20at,4.3%20million%20tonnes%20are%20dumped.
- https://www.plasticsoupfoundation.org/en/plastic-facts-and-figures/.
- https://www.rinnovabili.it/energia/politiche-energetiche/domanda-globale-di-petrolio-2022/.
- https://www.iea.org/.
- https://www.iea.org/reports/the-future-of-petrochemicals.
- https://www.tuttogreen.it/raccolta-differenziata-plastica/#:~:text=Le%20tipologie%20di%20plastica%20riciclabile,PS%20(polistirene)%20e%20altri.
- https://www.liberidallaplastica.it/plastica-naturale-per-ridurre-inquinamento/tipi-di-plastica/.
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28776036/.
- https://ec.europa.eu/research-and-innovation/en/horizon-magazine/latest-trend-keeps-clothes-out-landfill#:~:text=Europe’s%20landfills%20are%20bursting%20at,4.3%20million%20tonnes%20are%20dumped.
- https://www.nationalgeographic.com/science/article/plastic-trash-in-seas-will-nearly-triple-by-2040-if-nothing-done.
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