Sicuramente avrai sentito parlare di ChatGTP: è stato sulla bocca di tutti fin dal suo lancio nel novembre 2022. Magari hai usato questo chatbot di OpenAI per fare una domanda, scrivere un’e-mail o abbozzare un articolo. È un po’ meno probabile che tu abbia pensato all’impatto di ChatGTP in termini della sua impronta di carbonio, consumo energetico o delle divisioni sociali ad esso correlate. Non è così?
Se sei attento alla sostenibilità e al cambiamento climatico, ma non hai mai pensato all’impatto dell’intelligenza artificiale e delle pratiche tecnologiche sull’ambiente e sulla società, continua a leggere questo articolo (invece di chiedere a chatGTP😉).
Il dilemma della sostenibilità di ChatGTP
Prima di tutto: qual è l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale?
I dubbi sulla sostenibilità di ChatGPT non sono un caso isolato, ma si rifanno al mondo dell’artificial intelligence (AI) in generale. Manca infatti la consapevolezza dell’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale, nonostante gli studi nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) rivelino che l’AI contribuisce in modo significativo al 2-4% di emissioni totali di gas serra prodotte dall’industria tecnologica globale.
Uno dei principali punti interrogativi sulla sostenibilità di ChatGTP riguarda l’impronta di carbonio lungo il suo ciclo di vita. Diversi autori hanno già cercato di stimare le emissioni di carbonio di ChatGTP nell’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. Per esempio, confrontandole con l’impronta di carbonio di BLOOM, un altro modello linguistico basato sull’intelligenza artificiale, come ad esempio in questo articolo di Melissa Heikkilä, giornalista senior del MIT.
In effetti, c’è una mancanza di trasparenza sull’impronta di carbonio di ChatGTP. Quando si chiede a ChatGTP quale sia la sua impronta di carbonio, la risposta del sistema è:
“In quanto modello linguistico AI, ChatGPT di per sé non produce emissioni di gas serra né contribuisce direttamente al cambiamento climatico. Tuttavia, la tecnologia e l’infrastruttura che consentono il funzionamento di ChatGPT possono contribuire alle emissioni di gas serra, in particolare se si basano su fonti di energia non rinnovabili”.
A questo proposito, OpenAI non ha divulgato alcun dato specifico sul numero di server, centri dati e infrastrutture IT coinvolti nei suoi processi di apprendimento automatico, per cui risulta piuttosto difficile calcolare con precisione le emissioni di gas serra lungo l’intero processo del ciclo di vita e la quantità specifica di energia richiesta da questo modello di intelligenza artificiale per essere addestrato e per funzionare quotidianamente.
Quindi, il consumo di energia e le emissioni di carbonio sono parte della risposta.
In generale, tutti gli strumenti di apprendimento automatico richiedono una grande quantità di elettricità nella fase iniziale di apprendimento, sia per far funzionare i server che per raffreddare i centri dati. Queste procedure di training consentono a ciascun modello linguistico di sviluppare la capacità di analizzare grandi quantità di dati recuperati da Internet, ma sono attività ad alto consumo energetico.
Inoltre, i programmi di intelligenza artificiale come ChatGTP richiedono molta energia per funzionare quotidianamente. Il data scientist danese Kasper Groes Albin Ludvigsen ha calcolato che le emissioni di ChatGTP per singolo risultato di ricerca si aggirano intorno alle 522 tCO2e. La breve analisi di Chris Pointon mostra che questo modello di AI potrebbe emettere circa 3,8 tonnellate di anidride carbonica al giorno, considerando la grande quantità di traffico, visite e di domande ricevute ogni giorno.
Tutte queste preoccupazioni sull’impronta di carbonio dell’AI e di ChatGTP si combinano con la discutibile sostenibilità delle fonti energetiche. Considerando che “Internet è la più grande macchina a carbone del mondo” e che tutti i dati provengono dal web, è molto probabile che l’energia impiegata provenga da fonti energetiche non rinnovabili, come i combustibili fossili.
L’intelligenza artificiale e l’industria tecnologica metteranno a rischio la sostenibilità sociale?
Oltre ai costi ambientali che i progetti di AI comportano, l’integrazione di strumenti di AI nelle attività umane ha molteplici implicazioni a livello sociale. In questa sezione ne discuteremo brevemente solo tre.
In primo luogo, l’AI potrebbe rafforzare le divisioni sociali riproducendo i pregiudizi di genere, etnici e sociali esistenti nelle società odierne.
E perché?
In generale, l’AI richiede un’enorme quantità di informazioni recuperate da testi, foto e video per formulare risposte scritte o ricreare immagini. I dati su cui vengono addestrati gli algoritmi di AI provengono da siti web e social media attraverso modelli di apprendimento automatico.
Tuttavia, i contenuti condivisi online spesso riproducono le strutture di potere della società, le ingiustizie e le disuguaglianze che esistono nel mondo reale.
Se volete saperne di più su disuguaglianze e ingiustizie sociali, ascoltate il podcast di Andrea Pesce qui.
I modelli di linguaggio naturale dell’AI vengono quindi addestrati su dati già distorti, un aspetto che potrebbe giocare un ruolo sempre più importante nel perpetrare visioni del mondo ingiuste e parziali.
Una questione di accesso: ai dati online… e ai lavori offline
In secondo luogo, l’accesso a Internet e quindi all’intelligenza artificiale non è equo. Secondo l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (UIT) delle Nazioni Unite, nel 2022 ancora 2,7 miliardi di persone nel mondo non avevano accesso a Internet, per lo più in paesi a basso reddito e in comunità situate in aree emarginate o rurali.
Sebbene nell’ultimo decennio si siano registrati importanti miglioramenti, il World Economic Forum avverte che “il divario di disuguaglianza [digitale] tra coloro che hanno accesso a computer e Internet e coloro che ne sono sprovvisti si sta ampliando”, insieme all’alfabetizzazione digitale necessaria per utilizzare queste tecnologie e discernere la buona o cattiva qualità delle informazioni che leggiamo online.
In questo scenario, è plausibile pensare che la disuguaglianza di accesso ai sistemi di AI possa influenzare sia il tipo di conoscenza prodotta dall’intelligenza artificiale sia chi può usufruire di questi contenuti.
Infine, l’integrazione dei sistemi di AI nelle attività umane rischia di attivare un processo noto come distruzione creativa, con la possibile conseguenza che un certo numero di lavori conosciuti come i white collar jobs venga sostituito dall’intelligenza artificiale e dall’automazione.
Ma allora tutti i professionisti della comunicazione e delle vendite perderanno il lavoro?
ChatGTP e altri sistemi di AI aumenterebbero in un primo momento la produttività facilitando lo svolgimento di alcune task in professioni come copywriter, giornalisti, venditori, commercianti e così via; poi, spingerebbero alla creazione di nuovi tipi di professioni.
Sebbene quindi le preoccupazioni siano reali, gli esperti sottolineano che non è probabile che ChatGTP e altri modelli di AI causino grossi problemi di disoccupazione. Tuttavia, gli economisti sottolineano anche che l’AI potrebbe aggravare ancora di più le disuguaglianze di ricchezza.
Molte domande, poche risposte: quanto sono trasparenti i modelli di AI sulla sostenibilità sociale e ambientale?
Come analizzato in precedenza, l’acquisizione e l’analisi dei dati svolgono un ruolo significativo nell’elaborazione del linguaggio naturale da parte dei modelli di apprendimento automatico dell’AI.
Considerando il numero crescente di progetti e attività di AI, i fondatori e gli sviluppatori dovrebbero affrontare le esternalità negative che le innovazioni tecnologiche e le macchine hanno sulle persone e sull’ambiente, in termini di impronta di carbonio, uso di energia e conseguenze nel tessuto sociale.
Inoltre, dovrebbero fornire dati chiari sulla loro impronta di carbonio e sull’impatto sociale e ambientale, che devono essere accessibili sia agli utenti dell’intelligenza artificiale che agli specialisti nei settori della sostenibilità, dell’ITC e dell’AI. Da un lato, i cittadini dovrebbero essere in grado di prendere decisioni consapevoli per utilizzare l’AI in modo efficace, mentre ricercatori ed esperti dovrebbero poter accedere a tutte le informazioni necessarie per sviluppare una solida analisi dei dati, comprendere la portata del suo impatto ambientale e identificare le aree di miglioramento nell’efficienza delle emissioni di carbonio e nella gestione dell’energia.
Secondo ChatGTP, OpenAI si è impegnata a ridurre l’impronta di carbonio e a promuovere iniziative di sostenibilità, ad esempio investendo in fonti di energia rinnovabili (prodotte ad esempio attraverso pannelli solari o turbine eoliche), migliorando i propri centri dati e l’efficienza energetica e riducendo i rifiuti e l’uso dell’acqua.
Tuttavia, non ci sono dati su ciò che ChatGPT fa per migliorare il proprio impatto ambientale e sociale.
L’altra faccia della medaglia: ChatGPT può aiutare a combattere il cambiamento climatico e i divari sociali?
Sebbene alcuni costi sociali e ambientali negativi dell’utilizzo di ChatGTP sembrino inevitabili, ci sono anche potenziali benefici derivanti dall’impiego di applicazioni e automazioni di intelligenza artificiale come ChatGTP in alcuni campi, tra cui il settore della sostenibilità.
In generale, alcuni principali vantaggi sociali e ambientali più rilevanti dell’uso dell’AI sono, ad esempio, il miglioramento delle reti di trasporto, la previsione di disastri in modo più accurato, la generazione e l’analisi di dati di qualità sempre più precisi su emissioni, silvicoltura, mitigazione e popolazione.
Secondo ChatGTP, i modi e le aree in cui i modelli di apprendimento automatico e l’AI potrebbero portare benefici al settore della sostenibilità sono:
- Migliorare l’efficienza energetica in termini di distribuzione e consumo in varie industrie e ridurre la loro impronta di carbonio, nonché promuovere soluzioni di energia rinnovabile.
- Migliorare i processi di gestione dei rifiuti in termini di raccolta e riciclaggio, nonché di riduzione dei rifiuti.
- Elaborare modelli climatici più accurati per prevedere l’impatto ambientale dei prodotti e delle attività delle aziende sulle condizioni ambientali, facilitando il processo decisionale di politici, esperti e amministratori delegati.
- Ottimizzazione dei processi agricoli, riducendo l’uso di sostanze chimiche nocive e diminuendo l’impatto ambientale di tali sostanze.
- Trasporto sostenibile, migliorando le reti e i flussi di trasporto, l’uso dell’energia, riducendo le emissioni dei veicoli e l’impronta di carbonio complessiva dei sistemi di trasporto.
- Ottimizzazione dei sistemi di energia rinnovabile.
Dal punto di vista sociale, la risposta di ChatGTP sul suo impegno nei confronti delle disuguaglianze sociali rimane vaga:
“ChatGPT può essere utilizzato per migliorare l’accesso alle informazioni e ai servizi, il che può andare a beneficio delle comunità poco servite e contribuire a ridurre le disuguaglianze sociali. Tuttavia, è importante garantire che queste applicazioni siano progettate e distribuite in modo inclusivo ed equo, e che non perpetuino o peggiorino le disuguaglianze sociali esistenti”.
A questo proposito, la risposta di ChatGTP sottolinea che OpenAI si impegna a garantire diverse responsabilità sociali, come ad esempio:
- Sviluppare modelli di linguaggio inclusivi.
- Affrontare i pregiudizi e l’equità.
- Promuovere la trasparenza e la responsabilità.
- Collaborare con iniziative di diversity & inclusion.
Tuttavia, la loro applicazione sembra essere un po’ controversa, considerando le osservazioni negative presentate in precedenza. Questo ha messo ancora più sotto pressione OpenAI e gli altri creatori e sviluppatori di intelligenza artificiale: devono fornire prove dei loro sforzi e azioni concrete per sviluppare sistemi di intelligenza artificiale con maggiore efficienza, massimizzare il consumo energetico, migliorare l’impronta di carbonio e ridurre al minimo la discriminazione attraverso i loro algoritmi.
AI e sostenibilità: stiamo andando nella direzione giusta?
Dopo aver considerato i principali vantaggi e svantaggi dell’integrazione dell’AI e di ChatGTP nella struttura sociale e produttiva, è chiaro che avrà un impatto sull’essere umano e sul pianeta.
Con i dati e le analisi disponibili ad oggi, gli impatti negativi dell’AI sull’ambiente e sulla società sembrano ampiamente superare quelli positivi, ad esempio aumentando la domanda di energia e le emissioni di carbonio e riproducendo gli squilibri di potere sociale attraverso i mezzi online.
Nonostante questo scetticismo, non vogliamo smorzare in toto l’entusiasmo per ChatGTP e le altre applicazioni di intelligenza artificiale, ma piuttosto analizzare i limiti dell’AI e sottolineare le responsabilità di affrontare le potenziali ripercussioni dannose.
Inoltre, vogliamo che gli utenti rimangano critici riguardo ai possibili impatti sociali e ambientali che ChatGTP potrebbe avere, rendendoli consapevoli per primi di questi problemi.
Articolo di Alice Spada
zeroCO2. Un mondo
intero di storie.
Non parliamo solo di alberi, ma di comunità, innovazione e storia. Ascolta ciò che abbiamo da dire.
La comunità di Monte Carmelo
zeroCO2 è nata in Guatemala, dove oggi collaboriamo con circa 60 comunità contadine. Oggi raccontiamo la storia di Monte Carmelo, dei progetti educativi e sociali sviluppati collettivamente grazie all’agricoltura sostenibile.
fai la tua mossa.
Sia per migliorare l’ambiente o generare impatto sociale, con zeroCO2 non puoi sbagliare: siamo un progetto sostenibile in tutti i sensi possibili.