Energie rinnovabili: cosa sono e quali sono?
L’energia rinnovabile è quella generata da fonti naturali non soggette a esaurimento, perché capaci di rigenerarsi continuamente a un ritmo pari o superiore alla velocità con cui vengono consumate.
I combustibili fossili – petrolio, carbone, gas naturale – sono, al contrario, fonti non rinnovabili, perché il loro utilizzo ne esaurisce la disponibilità in natura più velocemente rispetto a quanto esse siano in grado di rigenerarsi. I giacimenti di combustibili fossili, infatti, si stanno esaurendo, e impiegheranno tempi lunghissimi per riformarsi, ovvero milioni di anni: tempi non compatibili con la necessità di energia dell’uomo.
L’altra caratteristica fondamentale delle energie rinnovabili è che non causano emissioni di gas serra nell’atmosfera, a differenza delle fonti fossili quindi non hanno un impatto negativo sul clima e sull’ambiente.
Per di più le energie rinnovabili si producono nel luogo in cui si utilizzano, perciò rappresentano una preziosa opportunità di indipendenza energetica per molti Paesi, Italia e Unione europea comprese, che oggi dipendono in larga parte dall’estero per la fornitura di energia derivante in gran parte da combustibili fossili.
Le fonti di energia rinnovabile attualmente utilizzabili, cioè per le quali abbiamo sviluppato tecnologie di sfruttamento, sono le seguenti:
- Acqua di fiumi, mari e laghi per la produzione di energia idroelettrica (la più sfruttata nel mondo)
- Vento per la produzione di energia eolica
- Sole per la produzione di energia solare
- Biomasse (DLgs 28/2011: componenti biodegradabili di prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura, dalla silvicoltura, dalla pesca e dalle industrie connesse)
- Calore interno della Terra per la produzione di energia geotermica.
In Italia attualmente poco meno del 20% del fabbisogno di energia è coperto dalle energie rinnovabili, tra le quali in prima linea troviamo l’idroelettrica, grazie all’abbondanza di acque del nostro Paese. La media dell’Unione europea è leggermente migliore: si attesta intorno al 23% (dati Eurostat 2022).
L’obiettivo europeo è arrivare al 45% di copertura del fabbisogno energetico con le rinnovabili entro il 2030.
Ma la strada è ancora lunga.