Cosa si intende per cambiamento climatico?
Il cambiamento climatico consiste nella variazione del clima nel tempo dovuta a cambiamenti naturali e alle attività umane, che influenza tutte le componenti del sistema climatico a lungo termine e le condizioni meteorologiche nel breve termine.
Il clima è cambiato di continuo nella lunga storia della Terra. Ere glaciali e periodi interglaciali si sono alternati ogni circa 100.000 anni nell’ultimo milione di anni.
Perché allora oggi il cambiamento climatico è diventato un problema?
Perché a partire dal XIX secolo in poi la variazione del clima a cui stiamo assistendo non è più l’esclusiva manifestazione di un ciclo climatico naturale, ma ha anche origine antropica, essendo causata principalmente dalle attività umane.
Nel periodo interglaciale in cui ci troviamo da circa 11.000 anni le temperature non sono mai state così alte e i mutamenti climatici, in particolare il riscaldamento globale, si stanno verificando a una velocità e intensità mai riscontrate prima.
Con la seconda rivoluzione industriale, l’uso di combustibili fossili è aumentato esponenzialmente, diventando la base delle attività della vita quotidiana e dell’economia umane. Il problema è che durante la combustione di queste sostanze vengono rilasciati anidride carbonica (CO2) e altri gas nell’atmosfera, modificandone la composizione.
A causa dell’eccessivo utilizzo dei combustibili fossili, abbiamo quindi spinto l’effetto serra naturale oltre i confini della sua azione protettiva innescando un’azione di senso opposto, alterando così il naturale ciclo dei cambiamenti climatici.
L’effetto serra, infatti, è il fenomeno per cui alcuni gas presenti nell’atmosfera trattengono i raggi solari riflessi dalla superficie terrestre all’interno dell’atmosfera stessa, impedendone la dispersione. Naturalmente, è un meccanismo indispensabile per mantenere sulla Terra una temperatura compatibile con la vita.
Da quando, però, le attività umane immettono costantemente nell’atmosfera enormi quantità di gas serra (GHG tra cui la CO2), l’effetto serra è aumentato eccessivamente, trattenendo troppo calore sulla Terra. Le misurazioni del 2022 indicano che l’anidride carbonica è aumentata di quasi il 150%, il metano del 262% e il protossido di azoto del 123% rispetto ai livelli preindustriali.
Così come l’aumento di temperatura nel nostro corpo (si pensi alla febbre) ha inizialmente azione protettiva, ma causa alterazioni negative se eccede e si protrae, lo stesso vale per il riscaldamento del pianeta. Il riscaldamento globale ha ormai superato definitivamente la soglia del rischio e iniziato a manifestare inequivocabilmente gli effetti negativi: Il 17 novembre 2023 la temperatura media globale ha superato per la prima volta i +2° C, quindi ben oltre il limite di 1.5° C stabilito come limite nell’Accordo di Parigi del 2015.